Bunga bunga import-export

di Silvia Truzzi

Il bunga bunga è tornato ed è pure accentato, alla maniera d’Oltralpe. Per una volta non tocca a noi, che questa settimana abbiamo salutato il governo di nani e ballerine per far posto ai sobri loden di Monti (chissà che ha trovato nei cassetti di Palazzo Chigi il professore: speriamo che Berlusconi non abbia dimenticato imbarazzanti ricordini delle cene eleganti. Una cosa è chiara: il nuovo inquilino non gradirebbe). Mentre noi cerchiamo di riabilitare una reputazione sputtanata all around the world, arrossisce la Francia. Dove è di nuovo sotto i riflettori Dominique Strauss-Kahn Continua a leggere

Gli abbracci negati per legge

di Silvia Truzzi

Ma che bel paesucolo siamo. Rosanna Podestà, compagna di Walter Bonatti, scomparso lo scorso 14 settembre, ha raccontato a Vanity Fair quanto segue: “Io e Walter non eravamo sposati – eravamo entrambi reduci da matrimoni finiti, non ce n’è mai fregato niente di risposarci, era altro quello che ci ha uniti – e per l’ospedale dove Walter era ricoverato questo era un problema, così come lo è per la legge italiana. Mi hanno anche allontanata dalla rianimazione dicendo: “Tanto lei non è la moglie”. Le sembra possibile che una persona che già è schiacciata dal dolore venga trattata in questo modo?” Continua a leggere

Il sogno degli italiani

di Silvia Truzzi

Ciao, sono il sogno degli italiani. Modestamente Silvio Berlusconi, in arte premier. Così si presenta il presidente a Nadia Macrì, escort professionista e nient’affatto reticente. E forse ha ragione, se una delle gemelline De Vivo per convincere un’amica a seguirla ad Arcore in occasione di una delle consuete cene “eleganti”, le dice: “Guarda che lui ti cambia la vita…”. E di fronte al rifiuto, l’ammonisce: “Ma sei pazza? Queste occasioni non si ripetono. Non sempre è Natale”. Non tutt’oro è quel che brilla, però. Continua a leggere

Corruzione di minorenni

Cos’è diventata Noemi Letizia, la prima minorenne assurta al ruolo di consolatrice e consigliera di un capo di Governo, peraltro chiamato affettuosamente Papi? A maggio ha compiuto 19 anni e ha organizzato una grande festa in un locale di Milano. Aspettando di vedere cosa ne sarà di un’altra minorenne, la sventurata Ruby oggi nel gorgo delle bavose nottate a Villa San Martino, postiamo l’articolo di Silvia Truzzi, pubblicato il 16 maggio sul Fatto: Continua a leggere

La Presidente che non piace al Presidente

Stando alle cronache, di Giulia Bongiorno il presidente del Consiglio pare abbia detto più volte: «Toglietemela di torno». Fatto sta che la presidente della Commissione Giustizia, dovendo maneggiare una patata bollente come il disegno di legge sulle intercettazioni, si è conquistata la stima di molti (tranne uno, il solito). Ora che l’emendamento del governo al ddl Alfano rende pubblicabili le intercettazioni “rilevanti”, Massimo Giannini su Repubblica di oggi scrive: «La modifica alla legge proposta dalla presidente della Commissione Giustizia, la finiana Giulia Bongiorno, è convincente dal punto di vista culturale e procedurale». Ma lo stesso Giannini avverte: «Rimane l’impianto fortemente limitativo all’uso di questo prezioso strumento di investigazione e di raccolta delle prove, come confermano tutti i magistrati impegnati in prima linea persino nei reati contro le mafie, da Pietro Grasso ad Antonio Ingroia. Questo “danno”, enorme per la sicurezza del Paese e incalcolabile per la difesa della legalità, è stato ridotto. Ma in misura tuttora intollerabile per uno stato di diritto». Dunque, non abbassiamo la guardia. Di seguito l’articolo su Giulia Bongiorno scritto qualche settimana fa da Silvia Truzzi per Il Fatto. Continua a leggere

La disonorevole nomina a ministro spiegata da Barbara Spinelli

La nomina a ministro di non-si-sa-che-cosa di Aldo Brancher è uno dei casi più disonorevoli dell’attuale stagione politica. L’autorevolissima Barbara Spinelli ne delinea i contorni in un intervista di Silvia Truzzi sul Fatto quotidiano del 27 giugno.

«L’errore? Farlo ministro»

La Spinelli su Brancher: giusto l’intervento del Quirinale. Ma il capo dello Stato doveva dire no a Berlusconi

di Silvia Truzzi, da Il Fatto Quotidiano del 27 giugno 2010

Questo ministero non s’aveva da fare. Peccato che ad ammettere l’imbarazzante verità sia colui che l’ha resa possibile. Così parla Barbara Spinelli, scrittrice ed editorialista de La Stampa. Continua a leggere

L’operaia va in paradiso

di Silvia Truzzi
Novembre 2011, Pomigliano d’Arco. L’operaio Vernillo sta per cominciare il suo ménage notturno. L’accordo a tre turni sdogana anche quello che inizia alle 22. E lì alle 10 di sera in un lunedì autunnale, come spiegato in un “reportage dal futuro” sul Sole 24 Ore di qualche giorno fa, inizia la nuova vita di Antonio, il Marcovaldo spensierato del Terzo millennio. Una pagina edificante illustrata con vignette a base di caffè fumanti, passeggiate al parco, visite in parrocchia, tempo trascorso con i figli a fare i compiti. Lavoro duro, ma non disumano. E comunque meglio della disoccupazione, si dirà. Però – uno dei tanti però – l’operaio Vernillo è un uomo. Mentre se ne va a costruire Panda in fabbrica a casa con i figli c’è la moglie. Che succede se il lavoratore è una donna? Niente. Nella bozza di accordo, spiegano i sindacalisti della Fiom, non è prevista nessun trattamento diverso. Continua a leggere

Metterci la faccia…

di Silvia TruzziIl Fatto Quotidiano del 23 maggio 2010

Dov’è il paese reale? Se lo domanda Maria Luisa Busi nella lettera in cui ha annunciato l’abbandono della conduzione del Tg1. Si domanda dove sono le donne che devono aspettare mesi per una mammografia, se non possono pagarla. “Quelle coi salari peggiori d’Europa, quelle che fanno fatica ogni giorno ad andare avanti perché negli asili nido non c’è posto”. E poi commenta: “Devono farsi levare il sangue e morire per avere l’onore di un nostro titolo”. E dove sono le donne e gli uomini che hanno perso il lavoro? “Un milione di persone, dietro alle quali ci sono le loro famiglie. Dove sono i giovani, per la prima volta con un futuro peggiore dei padri? E i quarantenni ancora precari? E i cassintegrati dell’Alitalia? Che fine hanno fatto? E le centinaia di aziende che chiudono e gli imprenditori del nord-est che si tolgono la vita perché falliti?”. Molte domande, una sola risposta: abitano le nostre stesse strade e piazze, ma non si fanno vedere perché danno fastidio. Continua a leggere

La bella età

di Silvia Truzzi

da il Fatto Quotidiano, 11 aprile 2010

Guardate Stefania Sandrelli, appena candidata come miglior attrice protagonista ai David di Donatello per la “Prima cosa bella” di Paolo Virzi. Guardatela oggi, a 64 anni: è bella. Dolce, rasserenante, è una donna morbida che non ha perso la grazia buffa e nemmeno la simpatia. E conserva l’impasto tra seduzione e ingenuità che  da sempre è la sua cifra principale. Bella: e non solo per le forme che hanno incendiato lo schermo de “La chiave” di Tinto Brass, non solo per l’incantevole viso che stregava Mastroianni in “Divorzio all’italiana”. Continua a leggere

Shirin Ebadi: la costanza del Nobel

Pubblichiamo qui di seguito due articoli di Silvia Truzzi (pubblicati su il Fatto) che mettono in risalto due modi di essere donna in contrapposizione allo stereotipo femminile dominante in Italia.

La costanza del Nobel

di Silvia Truzzi

La non violenza è una qualità del cuore, non può venire da un appello alla ragione. Lo diceva quel signore minuto, calvo e indiano che seppe fare del suo nome un vessillo di pace. Gandhi portò con la dolcezza la sua nazione all’indipendenza e come tanti giusti venne assassinato.  Quella dolcezza risoluta splende negli occhi di una signora sessantenne: si chiama Shirin Ebadi. Fa l’avvocato ed è iraniana. Ma ora vive a New York, da quando il 12 giugno il presidente Ahmadinejad  è stato rieletto tra scontri, morti in piazza e centinaia di arresti. Continua a leggere

Preghiera per Audrey

di Silvia Truzzi*

(stills 15365) Audrey Hepburn

Audrey Hepburn in “Gli occhi della notte” di Terence Young (1967), uno dei tre film in programmazione il 3 dicembre 2016 al MIC, Museo Interattivo del Cinema di Milano, per la Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità (http://mic.cinetecamilano.it/)

Da ragazzina ballava nei teatri clandestini: raccoglieva fondi per il movimento di opposizione al nazismo in Olanda, dove la sua famiglia si era trasferita. Molti anni dopo, in un’intervista, spiegò: “Il miglior pubblico che abbia mai avuto non faceva il minimo rumore alla fine dello spettacolo”. Lo stesso silenzio di prigionia e resistenza che abitava la soffitta di Anna Frank. Della Liberazione disse: “La libertà è qualcosa che si annusa nell’aria. Per me è stato sentire i soldati parlare inglese, invece che tedesco. E l’odore di vero tabacco che veniva dalle loro sigarette”. Oggi Audrey Hepburn  avrebbe 80 anni (per celebrarli Armando Curcio editore pubblica in questi giorni “Diva per caso”). E non è un caso se Audrey ha combattuto una lotta partigiana sulle punte: avrebbe portato a spasso la sua affascinante magrezza per tutta la vita, in una danza purtroppo breve (morì a 63 anni). Le forme efebiche che Givenchy trasformò nel simbolo dell’eleganza, erano la conseguenza della fame e del freddo patiti sotto il nazismo. La prova che il dolore non è solo dolore e qualche volta la forma (le forme) è sostanza.

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Le Veline secondo Michelle

Su Il Fatto un articolo di Silvia Truzzi fa le pulci a Michelle Hunziker, tra l’altro presidente di una fondazione in favore delle donne vittima di violenza. Secondo la stella della tv (non solo italiana), le veline sarebbero uno “strumento”, per così dire, per fare satira e ridicolarizzare il maschilismo italiano. Un’analisi a dir poco ardita. Continua a leggere