Ma dove è finito quel tormento delle donne perdute? di Silvia Avallone
Le donne «perdute» della letteratura – da Sonja di «Delitto e Castigo» alla signora Bovary, dalla ninfa di Nabokov alla Karenina – possiedono una monumentale grandezza. La prostituta interpretata da Anna Magnani in «Mamma Roma» è una donna dalla personalità grandiosa; la Saraghina di Fellini è una «creatura» poetica. Se provo a guardare Ruby, Nadia Macrì o Nicole Minetti mi chiedo perché non riesco a dare loro lo spessore che spetta alle protagoniste di una storia da raccontare. Per costruire un personaggio, infatti, e per sviluppare una trama delle sue azioni, occorre Continua a leggere