Milano scivola nel silenzio

di Aldo Nove* – Foto di Anna De Lucio

Una donna e un uomo, con mascherina, attraversano il Naviglio al tramonto e sembrano due ombre senza tempo. L’autrice di questa ed altre foto, Anna De Lucio, sabato 24 ottobre 2020 ha spiegato a Paola Ciccioli: «Le ho scattate oggi pomeriggio, andando a fare una passeggiata, nel timore di non poterlo fare nelle prossime settimane. Restiamo davvero (per ora) vicine così. A presto»

Il primo canale navigabile del mondo

Il primo punto di collegamento tra Milano e la vita che a Milano veniva in barca attraverso i Navigli attraverso i secoli cresceva

Da dove arrivava il marmo per costruire Milano

Da dove arrivava l’acqua che irrigava Milano

Da dove confluivano le merci per sfamare Milano

Da dove si attraversava Milano in barca

Da dove arrivavano le acque della Svizzera

Da dove il Lago Maggiore entrava a Milano

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Milano e un fruscio nel suo impressionante silenzio

Testo e foto di Paola Ciccioli

Sono stata in ospedale a Milano.

Mi hanno provato la febbre all’ingresso e poi consentito di entrare dentro il vuoto di sedie, divanetti e poltrone disponibili per nessuno a metà.

La prima impressione è stata quella del silenzio della metropoli, che impressione, interrotto dal frusciare della mia gonna e da qualche motorino in lontananza.

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Un diario tra le mani, la responsabilità della memoria nel cuore

di Angela Giannitrapani*

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Angela Giannitrapani fotografata la scorsa estate a Marsala dove ha emozionato la città natale raccontando la genesi del suo “Quando cadrà la neve a Yol. Prigioniero in India” (Tra le righe libri, 2016)

Che fare quando si trova una lettera, un biglietto, il diario di una persona che non vive più? Si va a sbirciare, naturalmente. Poi si rilegge con più attenzione e si annodano o si spezzano dei fili. E sorge il problema di cosa farne: far finta di niente e tenerlo per sé, passarlo ad altri, riseppellirlo là dove lo si è trovato?
A me è capitato. Con i diari di guerra e prigionia di mio padre. Li ha trovati mia sorella e non ha esitato a mostrarmeli. Li abbiamo letti: lei quasi subito, con grande determinazione. Io ho impiegato dieci anni prima di cominciare a leggerli.

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La cintura stretta del silenzio

Mi è capitato ieri, accompagnavo un familiare dal medico, che il discorso scivolasse sul tema di chi parla e di chi tace.

Ti accarezzo sui capelli , Adele

di Adele Colacino

Adele Colacino

Adele Colacino

In un Centro benessere, lungo il percorso, mi è stata offerta anche l’opportunità di sentire il SILENZIO.

Bastava entrare in un abitacolo con una forma strana, al buio, aspettare un poco e poi avrei avuto il silenzio assoluto.

Ho aspettato e, dopo un poco, ho sentito il rumore del silenzio.

Non so dire se la cupola intorno a me consentisse l’effetto, quanto la mia disponibilità psicologica mediasse, cercavo di rilassarmi e di stare al gioco e dopo un po’ l’ho sentito.

Magari chi leggerà queste righe, se mai qualcuno lo farà, sorriderà della mia ingenuità o della mia incompetenza sul tema.

Ma non è di quel silenzio che voglio parlare.

Io vivo la maggior parte della mia vita avvolta nel silenzio, che sia al buio che sia alla luce del giorno.  Continua a leggere

Silenzio! Tuo padre dorme!

di Angela Giannitrapani

Angela Giannitrapani

Angela Giannitrapani

Il padre socchiuse gli occhi, ricominciò a parlare con i suoi fantasmi, chiamandoli ad alta voce, raccomandando loro di fare questo e quello, e tessendole intorno una ragnatela di personaggi evocati con i quali era costretta a recitare la sua parte per amore di lui. Ormai le riusciva naturale ed era disinvolta nelle battute e nei silenzi. Si alzò per versare una limonata dalla grossa brocca di vetro e il tintinnio del ghiaccio si intonò come un accordo brillante al coro delle cicale. Avvicinò il bicchiere alle labbra del padre, ma lui non ne volle Continua a leggere

Il silenzio dei padri per le notti di Arcore

 

Questo bell’articolo di Claudio Fava ci è stato segnalato dall’amica artista Giuliana Bellini.

Non solo il cavaliere, non solo le ragazzine, non solo le maitresse e gli adulatori, non solo gli amici travestiti da maggiordomi, le procacciatrici di sesso, i dischi di Apicella e la lap dance in cantina: in questa storia da basso impero ci sono anche i padri. E sono l´evocazione più sfrontata, più malinconica di cosa sia rimasto dell´Italia ai tempi di Berlusconi. I padri che amministrano le figlie, che le introducono alla corte del drago, le istruiscono, le accompagnano all´imbocco della notte Continua a leggere