di Angelica Mucchi Faina

Marina Capdevila, “Never too late for a first date” (https://vimeo.com/121647435) «Quello che mi piace comunicare con le mie opere è il desiderio di raggiungere la vecchiaia con piena vitalità, con gioia, vivendo senza limiti. Vivere la vita al massimo, fino alla fine», afferma l’artista catalana, nata nel 1985. A Bergamo sono in mostra alcuni suoi lavori nel Quadriportico del Sentierone per “Domina Domna”, Festival della cultura al femminile (fino al 1° maggio 2017)
Nel 2009, l’ingegner Eugenio Borghetti creò un caso e accese un certo dibattito sul Corriere della sera. Pieno di energia e in ottima forma fisica – andava in bicicletta, in palestra, insomma stava benone – scrisse una lettera al giornale in cui raccontava la sua esperienza di settantenne che voleva rendersi utile agli altri. La cosa risultò impossibile: «Volevo donare il sangue: non posso… mi rispondono che dopo i settant’anni il sangue non è più buono. Volevo lavorare sulle ambulanze: troppo anziano». Si iscrisse allora a un corso di volontari di base della Protezione civile, ottenne l’attestato e lo spedì alle varie sedi: nessuna risposta. Venne infine a sapere che per gli ultrasessantacinquenni non c’era niente, troppo vecchio per il volontariato. L’ingegnere ci rimase male: per la prima volta, a settant’anni, si era sentito «come uno che chiede l’elemosina».