Rinnovato l’appello alle istituzioni: spazio alla dignità femminile

Programmi sulla vita reale delle donne e più modelli di riferimento della femminilità. Articoli e norme specifici per i temi delle pari opportunità e la giusta attenzione alla violenza sulle donne nella programmazione sociale. Un Codice di autoregolamentazione Media e Donne e un Comitato per la sua applicazione. Insomma, tutto quello che oggi non c’è nel Contratto di Servizio della Rai. Sono le richieste contenute nell’appello della responsabile dell’Osservatorio sulla direttiva europea per le tv del Ministero delle comunicazioni, Gabriella Cims. Un appello che noi Donne della realtà abbiamo condiviso dal primissimo momento, alla fine dello scorso novembre, pubblicandolo sul nostro blog e diffondendolo attraverso Facebook.
Siamo rimasti in stretto e continuo contatto, da allora, con la Cims. E oggi aderiamo e sottoscriviamo con convinzione – come gruppo e come singole persone – la lettera inviata il 28 dicembre scorso al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e ad altre personalità istituzionali che hanno competenza sulla Rai.
Solo una modifica effettiva del Contratto di Servizio della Rai, e controlli e sanzioni anche dure per chi non rispetta le regole, possono cambiare davvero l’immagine e la rappresentazione femminile su televisioni e radio del servizio pubblico. E poi, chissà?, contagiare anche le altre tv e i media in generale. Per questo chiediamo a tutte le amiche e a tutti gli amici che ci seguono e condividono le nostre posizioni e i nostri obiettivi di sottoscrivere individualmente l’appello di Gabriella Cims.

Donne della realtà

Ecco il testo dell’Appello: Continua a leggere

Roberto Castelli a Concita De Gregorio: “Dimostri che non è una prostituta…”

Una giornalista donna che argomenta le proprie posizioni, un politico che in diretta tv si rivolge a lei con una frase del tipo: «E se le dessero della prostituta?». É successo martedì sera durante la trasmissione di Rai2 Ballarò. Vi proponiamo la registrazione dell’intervento della direttrice dell’Unità Concita De Gregorio, alle prese con le “argomentazioni” provocatorie del vice ministro Roberto Castelli.

Si tratta, a nostro parere, di un nuovo esempio della distorsione dell’immagine delle donne e della violenza verbale che viene troppo spesso esercitata su di loro sui media e persino nelle tv del servizio pubblico. Un episodio che va al di là della stessa De Gregorio, e che non perde il suo valore e il suo impatto negativi sul pubblico con le goffe scuse successive di Castelli.