Buon compleanno, Anna Frank

di Anna Frank*

Anna, la sorella Margot e i genitori furono deportati ad Auschwitz il 2 settembre del 1944 e soltanto il padre, Otto Frank, riuscì a sopravvivere al campo di concentramento. Il Diario di Anna fu pubblicato ad Amsterdam nel 1947 col titolo “Het Achterhuis”, letteralmente “Il retrocasa”

Sabato, 20 giugno 1942

Per alcuni giorni non ho scritto nulla, perché prima ho voluto riflettere un poco su questa idea del diario. Per una come me, scrivere un diario fa un curioso effetto. Non soltanto perché non ho mai scritto, ma perché mi sembra che più tardi né io né altri potremo trovare interessanti gli sfoghi di una scolaretta di tredici anni. Però, a dire il vero, non è di questo che si tratta; a me piace scrivere e soprattutto aprire il mio cuore su ogni sorta di cose, a fondo e completamente.

“La carta è più paziente degli uomini”; rimuginavo entro di me questa massima in una delle mie giornate un po’ melanconiche mentre sedevo annoiata con la testa fra le mani, incerta se uscire o restare in casa, e finivo col rimanermene nello stesso posto a fantasticare. Proprio così, la carta è paziente, e siccome non ho affatto intenzione di far poi leggere ad altri questo quaderno rilegato di cartone che porta il pomposo nome di “Diario”, salvo il caso che mi capiti un giorno di trovare un amico o un’amica che siano veramente l’amico o l’amica, così la faccenda non riguarda che me. Eccomi al punto da cui ha preso origine quest’idea del diario: io non ho un’amica.

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BINDI: “Parlo in nome delle donne”

da METRO del 10-10-2009

ROMA. Le ha incassate tutte, le parole di solidarietà, Rosy Bindi. Anche bipartisan, con qualche voce che si è levata pure dal centrodestra. Contro di lei, mercoledì a Porta a Porta, il premier in persona: «È più bella che intelligente», ha detto scatenando la reazione dell’ex ministro: «Ha davanti una donna non a sua disposizione». Ieri a Radio Popolare, la Bindi ha precisato: «Ho reagito non per difendere me dalle offese, che non mi sfiorano, ma penso di doverlo fare in nome di tutte le donne. Il Presidente del Consiglio veicola messaggi pericolosi. È arrivato il momento che le donne reagiscano». Un gruppo di giornaliste, riunite nel gruppo “Donne della realtà”, ha scritto una lettera di protesta agli ospiti di Porta a Porta e a Vespa chiedendo conto del «silenzio colpevole sceso nello studio», dopo le parole di Berlusconi. METRO