Aridatece la pipì rosa e blu. Ovvero: “dittatura del gender” e pannolini

di Roberta Valtorta

Lei penserà a farsi bella, lui a fare goal.

Lei cercherà tenerezza, lui avventure.

Lei si farà correre dietro, lui invece ti cercherà.

Così piccoli e già così diversi. Allora perché usare gli stessi pannolini?

La rivoluzione Huggies: Bimba e Bimbo. L’unico pannolino progettato sulle loro differenze. 

Questo lo spot dei nuovi pannolini progettati da Huggies.

Maschi e femmine sono anatomicamente differenti, su questo non ci piove, ma la domanda mi sorge spontanea: perché accostare un’innegabile diversità biologica con un inutile elenco di differenze che di geneticamente determinato hanno ben poco? Continua a leggere

Il grande business della pubblicità: una città sessista dentro Milano

di Donatella Martini

Donatella Martini intervistata durante un flash mob davanti alla sede Rai di Milano

Donatella Martini intervistata durante un flash mob davanti alla sede Rai di Milano

Rompo gli indugi e dico senza mezzi termini la mia. Contro la pubblicità sessista il Comune di Milano non ha fatto quel che doveva. Non voglio apparire come una guastafeste, né assumere un atteggiamento ipercritico. Intendo spiegare, dati alla mano, perché sono scoraggiata. E il verbo scoraggiare non rende appieno la mia posizione di presidente dell’associazione DonneinQuota, impegnata su questo fronte dal 2008, a partire dalla pubblicazione della Risoluzione del Parlamento Europeo sull’impatto del marketing e della pubblicità sulla parità tra donne e uomini (2038/2008).
Oggi la sensibilità dell’opinione pubblica è cambiata ed è più attenta a questi temi. Lo dimostra l’ultimo caso che ha fatto recentemente discutere (e meno male): quello della pubblicità Sant’Anna, con cui sono stati tappezzati i mezzi pubblici della città con tanto di succo di frutta associato alla gigantografia del sedere di una ragazza. Ma anche la campagna contro la pubblicità sessista che il Presidente dell’Art Directors Club Italiano (ADCI), il pubblicitario Massimo Guastini, ha lanciato nel 2013 e che in breve tempo ha raccolto decine di migliaia di firme.

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Ico Gasparri: “Ecco perché ho lasciato il tavolo contro la pubblicità sessista”

Di seguito il testo della lettera inviata dal fotografo, che ha anticipato di decenni l’analisi critica della cartellonistica stradale, alle componenti dell’organismo istituito dal Comune di Milano.

“Care amiche,
vi scrivo per comunicarvi la mia decisione di lasciare il tavolo istituito dal Comune di Milano contro la pubblicità sessista. Gli accadimenti che hanno portato a questa mia – non certo concepita a cuor leggero e non senza dolore – sono molteplici; li nomino in ordine sparso ma sono tutti per me ugualmente significativi ed espressione del mio punto di vista sempre e comunque aperto al futuro confronto Continua a leggere

Lettera a Bruno Manfellotto (direttore dell’Espresso)

Gentile Dott. Manfellotto,
in risposta alle critiche che alcune donne le fecero su “L’Altra Copertina” del novembre scorso, che mostrava un servizio sull’influenza illustrato da una donna mezza nuda in posizione sexy, lei scrisse:
“Da che mondo è mondo nell’arte, nel cinema, nel teatro, nella poesia l’immagine della donna è sempre segno di serenità e vitalità. Non c’è nulla di cui scandalizzarsi, l’importante è muoversi sempre nell’ambito dell’eleganza, del buon gusto e del rispetto per il mondo femminile. E così mi sembra che sia stato.”
“Sono direttore dell’Espresso da poco un anno e mezzo e sono sempre stato molto attento a non strumentalizzare l’immagine femminile: provi a ripercorrere le 75 mie copertine e altrettante “Altra copertina” dell’Espresso e ne avrà la conferma: non si arriva alle dita di una mano.”

Le chiediamo oggi:
1) anche il sedere in bella mostra dell’Altra Copertina di venerdì 17 febbraio, pezzo di donna senza volto e identità che introduce un articolo sui test medici, è segno di serenità e vitalità? Continua a leggere

Le ragazze di Milano han passo di pianura

di  Ileana Alesso

Le ragazze di Milano han passo di pianura“, diceva una bella canzone di qualche anno fa di Ivano Fossati. Se fosse possibile, con pochi e sobri aggettivi fare un bilancio di questa fine d’anno, magari insieme a proiezioni sul futuro prossimo, potremmo dire che si chiude con laboriosità, intelligenze e speranza. Qualcosa è cambiato e qualcosa sta cambiando con passo calmo e finora costante a sei mesi dall’esito elettorale che ha portato Giuliano Pisapia a divenire Sindaco di Milano promettendo di adoperarsi per attuare la democrazia paritaria e a Continua a leggere

«Spot della Bundchen? E’ sessista»

Accuse alla reclame di una marca di lingerie. Polemiche in Brasile.

Il governo della presidente Dilma Rousseff ha chiesto che sia ritirato lo spot in cui la modella brasiliana Giselle Bundchen compare in lingerie per reclamizzare la biancheria intima di un’impresa locale. Continua a leggere

Rimossa dal cortile della scuola la campagna pubblicitaria osé

La contestata campagna di Silvian Heach firmate da Terry Richardson

Una mamma: «Siamo soddisfatte». La maestra: «I bambini ne parlavano tra loro»

MILANO – Hanno vinto le mamme e le maestre. Poco prima delle 16 di venerdì una squadra di operai ha rimosso la foto della modella senza slip. Una scala telescopica, dieci minuti di lavoro ed oplà: la ragazza sparisce dal cartellone che faceva «bella» mostra di sé proprio davanti al cortile della scuola elementare Continua a leggere

Donne juke-box di sesso. Un’iniziativa de l’Unità

di Manuela Modica

Sorelle d’Italia, deste contro il sessimo della pubblicità. La battaglia di Donne libere da Milazzo risale la penisola, per unire le italiane contro immagini offensive. L’Unità lancia, dopo il caso siciliano, una campagna di segnalazioni che da Ravenna a Treviso, da Bari a Bologna risveglia la decenza d’Italia contro spot il cui utilizzo del corpo delle donne risulta continuo e ossessivo. Continua a leggere