Accordo tra aziende e consumatori: stop alla pubblicità che offende le donne

Siglata un’intesa tra società e associazioni che aderiscono al Consumers’ Forum per difendere la dignità dell’immagine femminile negli spot e promuovere forme di comunicazione corrette e prive di volgarità di Monica Rubino Continua a leggere

La politica e il silenzio delle donne

La crisi economica e quella istituzionale: le onorevoli spariscono. Altro che quote rosa

di Marina Terragni

Può essere che neanche ci fai caso. Hai tanto da fare e disfare, sei talmente presa dalla vita, che la cosa può anche lasciarti indifferente. Nel mondo-duplex della rappresentazione pubblica tu proprio non esisti. Ci sono le Gheddafi girls: 80 euro e ti sventolo il libretto verde, qualcosina in più e mi islamizzo del tutto. C’è il “vespaio” sul décolleté delle scrittrici e la corona turrita di Miss Italia. Ma di te, la metà abbondante del Paese reale, dal biberon alla womenomics, ben poche tracce. Continua a leggere

PoD il 10 giugno a Milano: “Donne nei media e in pubblicità”

PARI O DISPARE
L’importante è pareggiare

Donne nei media e in pubblicità: per una diversa immagine delle donne in Italia

Milano, 10 giugno ore 16,45
Università Statale aula 201 -Via Festa del Perdono, 3

Pari o Dispare, Comitato per l’effettivo raggiungimento della parità fra uomini e donne italiani/e nel lavoro, avvia e presenta le sue iniziative nell’ area dell’immagine di genere e incontra a Milano il mondo della cultura, dell’associazionismo, dei media, delle aziende, della politica, contro l’involuzione e i limiti attuali; per un’immagine nuova delle donne, non monocorde o offensiva, ma molteplice, creativa, più aderente alla realtà; per la promozione e il rilancio di alternative e linguaggi nuovi. Continua a leggere

Approvato in Commissione Vigilanza l’Osservatorio Rai contro gli stereotipi di genere

Un emendamento per tutelare l’immagine della donna in tv: la Commissione di vigilanza della Rai ha approvato l’istituzione di un Osservatorio che servirà a monitorare nella programmazione Rai la rappresentazione distorta della figura femminile. Il progetto era partito dalla radicale Emma Bonino che insieme all’associazione “Pari o dispare” e a un vasto e trasversale arco di donne impegnate nella politica, nel giornalismo e nella cultura (tra cui Tiziana Ferrario, Myrta Merlino, Miriam Mafai, Mimosa Martini oltre a Gabriella Cims e Pina Nuzzo dell’Udi) avevano proposto di creare un Osservatorio indipendente per monitorare la presenza femminile in tv ridotta a ruoli fissi: velina, “pupa”, cuoca a tutte le ore o vittima di violenza. L’emendamento è stato sottoscritto da oltre 70 parlamentari di tutti gli schieramenti politici.
Di seguito i comunicati di Pari o dispare e di Gabriella Cims Continua a leggere

Appello di Pari o Dispare: chiediamo alla Rai un osservatorio contro gli stereotipi di genere!

Oltre gli stereotipi nei media: cominciamo dalla previsione nel contratto di servizio RAI di un Osservatorio indipendente sui programmi

Pari o Dispare, associazione che vede numerose donne e uomini appartenenti a diverse categorie professionali, diversi orientamenti politici, associazioni femminili aderenti, ha come Presidente Onoraria Emma Bonino e come Presidente l’economista Fiorella Kostoris. Tra gli obiettivi di Pari o Dispare, comitato per il raggiungimento della parità uomo-donna, per il riconoscimento del merito e dell’irrinunciabile risorsa di crescita e sviluppo che le donne rappresentano in Italia e nel mondo, vi è un impegno forte contro gli stereotipi di genere nei media. Continua a leggere

Anche Emma Bonino costretta a guardare la Tv (per contrattaccare)

L’esponente Radicale, donna simbolo della conquista dei diritti civili in Italia, oggi vice presidente del Senato, ha scritto questa lettera-appello al Corriere della sera.

Osservatorio su uomini e donne in tv

di Emma Bonino

Caro Direttore, le donne italiane non partecipano abbastanza alla vita economica del lavoro, dovrebbero lavorare di più e fare più carriera. Così ci dicono l’8 marzo gli economisti, la classe politica, l’Europa, i giornali. Ne sono convinta io, probabilmente lei, ne sono convinti tutti, proprio tutti. Viene allora da chiedersi come mai tutte le reti televisive Continua a leggere