“Il gallismo ha contagiato Milano tocca ai politici dare l’esempio”

“Invitiamo tutti gli uomini che seguono il nostro blog ad esprimere la propria indignazione verso questo episodio. Troppi uomini non si rendono neppure conto dell’inciviltà di questi comportamenti”.

L’intervista – Eva Cantarella, studiosa del femminismo: la Moratti doveva essere più attenta prima di nominarlo assessore Continua a leggere

Molestie sessuali e discriminazione, cosa ci insegnano le donne che hanno osato dire “no” all’assessore

di Paola Ciccioli

Dieci anni esatti dopo le dimissioni da assessore comunale a Milano per uno scandalo sessuale, il giornalista Mediaset Paolo Massari è stato arrestato per stupro nei confronti di una ex compagna di studi al liceo Parini che gli aveva chiesto aiuto perché in difficoltà a causa della crisi sanitaria da Corona Virus.

Nel post sono pubblicati gli articoli del Corriere della sera sulle lettere che due donne scrissero contro Paolo Massari, che nel 2010 era assessore all’Ambiente della giunta di centrodestra guidata da Letizia Moratti, e il mio commento di allora.

Paolo Massari, 54 anni, giornalista, ex assessore comunale a Milano, in seguito all’arresto per stupro avvenuto nella notte tra sabato 13 e domenica 14 giugno 2020 è stato sospeso da Mediaset

Con due lettere due donne hanno costretto alle dimissioni l’assessore all’Ambiente del Comune di Milano Paolo Massari. La dirigente del Consolato norvegese e la dipendente con contratto a termine dello stesso Comune hanno dichiarato di aver subito molestie sessuali ma, al momento, non risulta abbiano presentato denuncia all’autorità giudiziaria. Questo aspetto viene sottolineato (in alcuni casi con bieca e scontata malevolenza) in alcune delle cronache che hanno raccontato lo scandalo di Palazzo Marino. Vi proponiamo due articoli del Corriere della sera che danno conto dei commenti in proposito di giuriste e psicologhe. Continua a leggere

Un manifesto contro il gallismo

di Cinzia Sasso. La Repubblica — 8 giugno 2010

Tutto comincia con un vorticoso giro di telefonate. Donne che chiamano, donne che rispondono. Il povero Massari, l’assessore con l’occhialino dorato e quell’idea balzana di essere un tombeur, finisce sullo sfondo. Non ce n’è una, mentre parla con le altre, che si chieda quello che invece, ancora, si chiedono gli uomini: ma cos’ha fatto con la funzionaria del consolato norvegese e con la stagista in attesa di rinnovo del contratto? E non se lo chiedono perché non ha importanza: mica – e per fortuna – siamo di fronte ai giudici di un tribunale, siamo qui a discutere come cittadini. Anzi, e fa la differenza, come cittadine. Continua a leggere