Che gioia la musica. Che dolore non aver potuto suonare alla Scala (perché alle donne era vietato)

di Mirella Ciancetta*

Mirella Ciancetta, 95 anni, in una foto e, sotto, in un video di Luca Bartolommei durante l’intervista che la violista ha rilasciato il 16 febbraio 2017 a Paola Ciccioli nella Casa Verdi di Milano. Dove oggi, 10 ottobre, ha pregato e brindato con le bollicine, insieme con gli altri ospiti, al 204esimo anniversario della nascita del Maestro

MUSICA: GIOIA E DOLORE. Così posso definire la mia avventura musicale, iniziata a dieci anni con l’iscrizione al Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino.

Qui incomincia l’ansia e il desiderio di mostrare ai miei genitori che in me ci sono l’attitudine e la musicalità necessarie per essere ammessa al corso di violino dopo i due anni di prova.

Evviva! Ci sono riuscita!

Anno dopo anno, sotto la guida esperta del prof. Ballarini, ottengo il diploma di violino con la “Lode Meritevole del Premio Antonio Boasso” (Anno Accademico 1945/1946); al tempo stesso termino con profitto il corso di pianoforte complementare e gli oltre dieci anni di danza classica con la deliziosa insegnante e ballerina signora Sara Acquarone.

A questo punto, dato il meritevole diploma conseguito, vengo inserita direttamente nell’orchestra del Teatro Regio di Torino e, come viola da me pure studiata, altresì nell’Orchestra da camera Collegium Musicum diretta dal Maestro Bruni.

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