«Potrei forse mettermi a costruire barche/ Portarvi tutti in salvo con me da questa parte»

di Sabrina Giarratana*

Una illustrazione di Fuad Aziz tratta da “Sogni al di là del mare. Storie di migranti tra realtà e fantasia” (Casa editrice Mammeonline, 2016). Proprio in queste ore, il ribaltamento di un barcone al largo del porto libico di Zuara ha provocato 34 vittime, tra le quali anche bambini. Il sito http://www.repubblica.it riporta che, dall’inizio dell’anno al 19 maggio 2017, sulle coste italiane sono arrivati 6.642 minori non accompagnati

Attraversare il mare è come rimescolare le carte.

Attraversare il mare non è un gioco

Attraversare il mare non è poco

Avrei potuto esserci io dall’altra parte

La sorte, quando nasci, rimescola le carte

«Tu, bambina, di qua», ha detto a me

«Tu, bambino, di là», ha detto a te

E continuo a domandarmi ogni giorno perché

La carta migliore sia capitata a me

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“Smuggling”, la parola orribile dei trafficanti di esseri umani

di Andrea Di Nicola e Giampaolo Musumeci

traffico

I principali Paesi di origine del traffico di esseri umani (fonte http://www.camera.it/)

Lungo le rotte dell’immigrazione, collocati in punti nevralgici e strategici, esistono tanti «area manager» che coordinano le fasi del traffico. Non sono i manovali dello smuggling (attività che indica il diretto trasporto o accompagnamento dei migranti attraverso le frontiere, ndr), non sono quelli che fanno il lavoro sporco. È una catena di individui indipendenti che interagiscono tra loro. Questi area manager negoziano direttamente le attività necessarie con fornitori locali di servizi che risiedono nei paesi di transito. Garantiscono prestazioni come un passaggio in auto, una sosta di un mese in un appartamento in attesa di un passaporto falso, la corruzione di un agente di frontiera. Questa figura e il migrante hanno spesso la stessa origine etnica.

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Siamo tutte migranti

«Il mio nome è Manuela e vivo in Scozia da 14 anni.

Una volta ho letto che alcuni effetti personali non sono le uniche cose che un rifugiato porta nel suo nuovo paese.

Credo che lo stesso valga per gli immigrati.

Credo di aver portato con me un modo d’essere diverso, una gentilezza diversa da quella dei locali.

Credo che il fondamento dell’integrazione non sia dimenticare chi si è e da dove si viene, ma condividere i propri valori, incorporandoli a quelli del nuovo paese in cui si vive.

Ho avuto il privilegio di lavorare 7 anni con bambini e donne di minoranze etniche e ho imparato molto sull’ignoranza e sui pregiudizi che c’erano in me.

Ho imparato che Musulmani, Buddisti e Cristiani possono pregare per me e ho trovato la mia sorella dell’anima: una bellissima donna Pachistana.

Essere un’immigrata mi ha insegnato che ciò che consideravo estraneo e lontano era in realtà vicino e familiare».

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Poesia nel mondo offeso

di Vivian Lamarque

POESIA ILLEGITTIMA

Stellina, ma perché piangi…? Orazio

Vivian Lamarque durante la lettura nella Libreria del Mondo Offeso a sostegno di Emergency

Vivian Lamarque durante la lettura nella Libreria del Mondo Offeso a sostegno di Emergency

Quella sera che ho fatto l’amore

mentale con te

non sono stata prudente

dopo un po’ mi si è gonfiata la mente

sappi che due notti fa

con dolorose doglie

mi è nata una poesia illegittimamente

porterà solo il mio nome

ma ha la tua aria straniera ti somiglia

mentre non sospetti niente di niente

sappi che ti è nata una figlia.

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