«Le donne spostano qualcosa quando non si fanno trovare al loro posto»

di Maria Elena Sini

Libro

Il libro di Anna Simone è stato al centro del convegno che si è tenuto all’università di Sassari: Maria Elena Sini ce ne dà conto in questo articolo

Il titolo del convegno che si è tenuto a Sassari il 13 maggio nell’aula magna dell’Università, organizzato dalla sezione cittadina della Fidapa (Federazione italiana donne arti professioni e affari), ha origine dal libro I talenti delle donne, scritto da Anna Simone, sociologa e ricercatrice presso l’università di Roma 3. Si tratta di una riflessione sul presente e sul futuro del femminile che cerca di leggere i mutamenti sociali del presente attraverso ventuno profili esemplari di donne, evitando il più possibile la retorica della vittimizzazione o, al contrario, l’esaltazione di un femminile da cui estrarre solo plusvalore economico. Le voci di Emma Bonino, Chiara Saraceno, Norma Rangeri, Ilaria Cucchi, Lucrezia Reiclin e di altre donne piene di talento e passione per quello che fanno raccontano il proprio percorso per dimostrare quanto le loro singole biografie, le loro esperienze e le loro scelte siano irriducibili alle narrazioni di superficie che, per fortuna o per sfortuna, a seconda delle circostanze, toccano l’universo femminile.

Attraverso questo mosaico di testimonianze l’autrice indaga i rapporti di potere che si realizzano nella politica, nel mondo del lavoro, nella vita quotidiana per dimostrare come possa essere possibile, nonostante tutto, per passione e per talento, riuscire a fare ciò che si desidera anche se si è donne.

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No, no: il training dell’anima con Belén non si può

di Chiara Pergamo

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Chiara Pergamo, per sua stessa ammissione, si nutre da sempre di televisione. Ma, quando aveva l’età della bambina di questa foto, i Teletubbies erano di là da venire

Io ho 24 anni e una memoria che è un prodigioso container di informazioni inutili, un tir di fuffa: tra le facezie immagazzinate, quelle in ambito televisivo occupano numerose piegoline del mio cervello. Un bel po’ di anni fa, in un periodo in cui mi bastavano le dita di una mano sola per indicare la mia età, nel pomeriggio di Canale 5 andava in onda il programma Agenzia Matrimoniale, condotto da Marta Flavi, all’epoca moglie di Maurizio Costanzo, terza di quattro prima di Maria De Filippi: a parte che ho sempre trovato simpatico questo avvicendamento delle mogli di Costanzo nella fascia post-prandiale della rete ammiraglia di Mediaset, mi sono trovata a ripensare ad “Agenzia Matrimoniale” in questi giorni (sì, “ripensare” presuppone che lo guardassi e, non senza vergogna, ammetto che a 4 anni, messe giù le Barbie, guardavo la Marta Flavi).

 

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Carolina Morace: «Tavecchio è lo stereotipo dell’italiano approssimativo, scelto per il posto sbagliato»

di Paola Ciccioli

Carolina Morace: è stata giocatrice ad altissimi livelli, allenatrice di club maschili e femminili, commissaria tecnica e commentatrice sportiva

Carolina Morace: è stata giocatrice ad altissimi livelli, allenatrice di club maschili e femminili, commissaria tecnica e commentatrice sportiva

Cominciamo dalla fine. Andrea Colombo, studente all’università Bicocca, per superare la seconda prova dell’esame di Psicologia delle influenze sociali concorda con me un tesina sulle donne nel calcio e la intitola “Il più maschilista degli sport”. Calciatore e, per così dire, cultore della materia, per approfondire l’argomento come si conviene contatta a Perth Carolina Morace che in Australia «guida un’accademia di calcio femminile». Lui le manda via mail alcune domande, lei risponde per iscritto in modo asciutto.

Ero già d’accordo con Andrea che avrei pubblicato il suo lavoro. Ma quando è esploso il caso Carlo Tavecchio, il candidato alla presidenza della Federazione italiana gioco calcio che straparla quotidianamente di donne, atleti di colore e assassinii eccellenti, ho dato un’acceleratina alla “messa in pagina”. Chiedendo ad Andrea di ricontattare Carolina Morace e di chiederle se volesse fare un  commento sul candidato Tavecchio e sulle sue improponibili dichiarazioni.

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