Maria Carmela Lanzetta, la ministra che come un abito da cerimonia scomodo è stata riposta in fondo all’armadio

di Adele Colacino

Adele, Lanzetta

Monasterace, Primo Maggio 2012: Maria Carmela Lanzetta, allora sindaca del comune calabrese, offre i pasticcini alle donne che sono andate a esprimerle solidarietà dopo le minacce della ‘ndrangheta. Adele Colacino, autrice di questo post, è la seconda da sinistra con il maglioncino lilla. Subito dopo di lei, Lorenza Rozzi, amica e autrice di interessanti interventi sulla realtà calabrese per il nostro blog. (questa foto e la successiva provengono dall’archivio personale di Adele Colacino)

Il Primo Maggio è il giorno festivo dell’anno che mi piace di più.

È scritto in rosso e qui, dove vivo, c’è sempre il sole.

Natale con i tuoi e Pasqua con chi vuoi afferma un vecchio adagio, il Primo Maggio tra la gente che puoi non aver incontrato mai fisicamente, ma che ti appartiene e alla quale appartieni perché insieme, per una volta all’anno, ti senti “popolo”.

Ricordo le feste del Primo Maggio trascorse alla Montagnella di Carfizzi, con le compagne di Crotone, c’era sempre ad accogliere i “forestieri” il racconto dei vecchi contadini che avevano occupato le terre del marchesato. E le giornate sulla collina di Taverna, un paese della Presila catanzarese, il suono delle fisarmoniche, l’odore del cibo sul fuoco e le bandiere ti facevano entrare in un cerchio magico appena messo piede sul promontorio.

Il Primo Maggio del 2012 , Lorenza, Tina ed io decidemmo di andare a Monasterace, a portare solidarietà alla Sindaca minacciata dalla ‘ndrangheta.

Arrivate in paese ci indicarono una scuola dove si sarebbe tenuta una riunione.

Arrivarono donne dalla Toscana, dalla Sardegna: Sara, Francesca, Angela, Emerita, alcune calabresi impegnate nei movimenti ed arrivò Maria Carmela Lanzetta con un gran vassoio di pasticcini.

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Dai, ministra Maria Carmela, sorridiamo con te

di Lorenza Rozzi

Maria Carmela Lanzetta (foto di Paola  Ciccioli)

Maria Carmela Lanzetta (foto di Paola Ciccioli)

                                                                                                     Catanzaro, 23 febbraio 2014

 

Cara Paola,

certe impressioni dovrebbero essere fissate nell’istante  in cui le vivi. Dopo, tutto diventa diverso, non riesci a descrivere lo stupore del primo  momento.

Venerdì sera, dopo una interminabile attesa (Renzi non usciva più dall’incontro con il Presidente Napolitano, e la curiosità di conoscere il nome dei ministri  scelti era grande), sono stata costretta  a uscire prima delle ore 20, perché avevo un appuntamento con amici. Ero in macchina con mio marito, quando ho ricevuto la telefonata di Adele che mi comunicava la nomina di Maria Carmela Lanzetta a ministra per gli Affari regionali. Non finivo più di ripetere ad alta voce:  «come sono contenta… come sono contenta…», questa e’ stata la voce esultante che mi usciva dal cuore. Ho vissuto quella nomina, come il riconoscimento dato a una donna, che ammiro per molte virtù: coraggio, onestà, semplicità e intelligenza.  Continua a leggere

Antimafia, sei donne che “portano addosso la gioventù della libertà”

Valentina Fiore di “Libera Terra Mediterraneo

di Nando dalla Chiesa*

L’antimafia è donna. Davanti a queste sei limpide storie è impossibile non ripetersi con meraviglia quel che si è pensato davanti alle insegnanti che dalla Lombardia alla Sicilia smuovevano i monti negli anni Ottanta, anticipando il paese di un decennio almeno. O quel che si è sussurrato agli amici, sempre in quegli anni, vedendo eserciti di lettrici affollare le biblioteche dove venivano presentati i libri contro la mafia (non erano molti, allora). O quel che è parso verità manifesta, cristallina, nell’epoca dopo le stragi, quando in Sicilia fiorivano i sindaci donne, coraggiose staffette di una storia che sembrava si fosse messa a correre Continua a leggere

Donne contro le mafie

La sindaca Maria Carmela Lanzetta (foto di Paola Ciccioli)

La sindaca Maria Carmela Lanzetta (foto di Paola Ciccioli)

Felicia Impastato, Saveria Antiochia, Rita Borsellino, Maria Carmela Lanzetta, Lucrezia Ricchiuti: cinque nomi di donna, cinque storie di impegno, denuncia e testimonianza contro la criminalità organizzata.
Vengono raccontate all’Università Bicocca di Milano da Jole Garuti e Martina Panzarasa. La prima è direttrice del Centro studi e documentazione “Saveria Antiochia Omicron” (Sao), la seconda è docente all’Università Statale di Milano.
Il seminario è rivolto a professori e studenti della Bicocca e si tiene oggi (lunedì 15 aprile) dalle ore 15 alle 17, nell’edificio U6, quarto piano, aula “Riccardo Massa”. Verrà rilasciato un attestato di partecipazione.

Legalità e buona politica: girasoli a Ilda Boccassini dalle sindache della Calabria e dalle donne che le sostengono

Anna Maria Cardamone

* da Decollatura, Catanzaro

«Candidature di servizio»: Anna Maria Cardamone

«Regressione mostruosa dei nostri territori»: Maria Carmela Lanzetta

«Ferocia nei confronti delle donne che si espongono in politica»: Elisabetta Tripodi

Da Decollatura parte oggi un grido per la legalità, la democrazia paritaria, la lotta alla criminalità. La democrazia.

Lo hanno lanciato le prime cittadine di Rosarno, Monasterace, Decollatura attorno alle quali si sono strette amministratrici pubbliche, associazioni, giornalisti, libere professioniste, donne dello spettacolo, insegnanti, pensionate, partigiane, pubblicitarie, ricercatrici e docenti universitarie, casalinghe e giuriste provenienti da molte parti d’Italia Continua a leggere

Le sindache del Girasole

di Paola Ciccioli

Riguardo gli appunti, ma non ne avrei bisogno. Ricordo con precisione qual è la parola, la sintesi: amore. Amore per la legalità.

È il 14 settembre e sono a Firenze, nella sede della Provincia, per il battesimo pubblico di “Non mimosa ma girasole”, l’associazione fondata dall’antropologa Emerita Cretella e da altre testimoni di una possibile rinascita civile del nostro Paese. Io queste donne le chiamo “partigiane degli anni Duemila”, ben consapevole di poter essere accusata di retorica e altrettanto certa che, invece, di resistenza in senso stretto si tratta Continua a leggere