Comunicato Stampa: Donne della realtà a Roma sabato 21 novembre

Dove sono finite le donne della realtà?  Sui giornali italiani altro è il modello dominante: quello di una donna che sembra avere come unico obiettivo ingraziarsi il maschio più ricco e potente possibile.  Per parlare delle “altre donne”, per interrogarsi su come i media possano ridare visibilità alla molteplicità delle esperienze femminili e recuperare un ruolo di analisi e critica nei confronti dei fatti della cronaca, sabato 21 novembre, alla Casa internazionale delle donne di Roma (via della Lungara, 19), si terrà un forum pubblico organizzato dal gruppo “Donne della realtà” con l’adesione e la collaborazione di alcune giornaliste romane e di colleghe de la Repubblica, il quotidiano che ha lanciato l’appello per la dignità delle donne firmato da oltre centomila persone. Si tratta del secondo incontro delle “Donne della realtà”, dopo quello che si è svolto a Milano il 5 ottobre scorso con la presenza di oltre 200 persone.

All’incontro, che si svolgerà a partire dalle ore 17, parteciperanno con una relazione introduttiva Chiara Volpato, docente di Psicologia sociale alla Bicocca di Milano, e la filosofa Michela Marzano, firmataria insieme con Nadia Urbinati e Barbara Spinelli dell’appello di Repubblica. Tra le altre, sono inoltre state invitate all’incontro il direttore del Tg3, Bianca Berlinguer, il presidente del Pd, Rosy Bindi, il segretario confederale della Cgil, Susanna Camusso, il direttore dell’Unità, Concita De Gregorio, il direttore dell’Espresso, Daniela Hamaui, il direttore del Secolo d’Italia, Flavia Perina, il segretario generale della Ugl, Renata Polverini, la scrittrice Lidia Ravera, il presidente della Cpo della Fnsi, Lucia Visca.

Per informazioni: donnedellarealta@gmail.com

Donne della realtà a Roma il 28 novembre

Aderiamo come Donne della realtà alla Manifestazione contro la violenza sulle donne indetta a Roma il 28 novembre prossimo. Sottolineiamo, come è scopo di questo gruppo, che la violenza sulle donne passa anche attraverso la strumentalizzazione che i media fanno quotidianamente della loro immagine. Sempre più spesso, la televisione, ma anche i giornali, deformano i corpi, stordiscono le menti. Le donne si trasformano in veicoli di promozione dei più svariati oggetti. Tra le pagine, si enfatizza il femminile erotico, potente solo della propria forza seduttiva. In altri casi si promuove un’immagine della donna vincente e aggressiva, drammaticamente interna allo stesso linguaggio del maschile. Si stravolgono e si deformano persino gli stupri che le donne subiscono, alimentando la paura dello sconosciuto e disconoscendo ciò che accade soprattutto nel contesto familiare.

Ciò che ci stiamo domandando, come giornaliste che hanno dato vita a questo gruppo, è dove, dentro un’informazione costruita su questi falsi stereotipi, possa trovare spazio la vita vera delle donne. Assistiamo a un’apparente femminilizzazione dei media: articoli di costume e di gossip dilagano ovunque nella convinzione che le lettrici siano affamate di tali argomenti.

Contemporaneamente, si mette il silenziatore ai problemi veri, materiali, concreti, alle speranze, ai sentimenti delle donne. Si tacitano le loro esperienze, il loro agire, il loro pensiero. Lavorando all’interno dei giornali, da professioniste appassionate del mestiere come siamo, prima dell’estate abbiamo sentito l’urgenza di denunciare questa deriva e di richiamare a un maggior rispetto dell’informazione per le donne.

Senza la realtà delle donne non è data qualità dell’informazione.

Senza il pensiero delle donne non è data qualità dell’informazione.

La manifestazione di Roma può essere il momento per ribadire anche questo tema fondamentale.