La fuga in Balilla dalle bombe di Milano fino alla salvezza di Bellano

di Giuliana Pogliani

Testimonianza raccolta da Paola Ciccioli

La terrazza di Lezzeno, frazione di Bellano, sul lago di Como, è stata per chi ci segue un punto di incontro virtuale durante le difficili settimane in cui l’Italia si è dovuta con ogni sua forza proteggere dalla pandemia da Corona Virus. Piano piano sta diventando un luogo di incontro reale, un piccolo studio tra acqua e boschi dove si coltivano amicizie consolidate e nascenti e si concretizzano progetti.

Dalla terrazza di Lezzeno ci parla ora Giuliana Pogliani, figlia di Giuliano Pogliani, il divulgatore scientifico scampato ai bombardamenti che giorni prima e poi nella notte di ferragosto del 1943 distrussero Milano e che riparò con la famiglia proprio a Bellano dove qualche tempo dopo, poco più che ragazzino, decise di essere partigiano. Lo abbiamo ricordato nel post: «Io sono stato partigiano, a 16 anni ho scelto i monti».

Nelle memorie orali trasmesse dal padre alla figlia, le immagini della casa che crolla, di un balcone che resta miracolosamente in piedi, la fuga con la Balilla dai morti e dalla nebbia della paura e della guerra, la salvezza nel borgo sul lago.

La parola dunque a Giuliana Pogliani che con amore coltiva il valore anche dell’amicizia nata a Bellano tra suo padre e il poeta di origini calabresi Luciano Lombardi che nella raccolta “La stella dell’esilio (1985 – 1988)” scrive:

«Dedico queste poesie a Giuliano Pogliani. C’incontrammo sui monti del comasco nell’autunno del 1943. Avevo appena lasciato la villa d’Inesio dove avevo trascorso la fanciullezza. Lui era sfollato da Milano: alle spalle aveva solo macerie».

Questa la trascrizione della testimonianza di Giuliana Pogliani:

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«Io sono stato partigiano, a 16 anni ho scelto i monti»

di Giuliano Pogliani

Una figlia, Giuliana Pogliani, ha festeggiato il 25 aprile 2020 e la Liberazione dal nazi-fascismo pubblicando sulla propria pagina Facebook la lettera che il padre inviò alla fine degli Anni ’80 al mensile Storia Illustrata per spiegare le ragioni che lo spinsero a essere un partigiano. Il padre è il neuropsichiatra e giornalista scientifico Giuliano Pogliani, costretto da ragazzo a lasciare con la famiglia la sua Milano dopo il distruttivi bombardamenti alleati dell’agosto 1943 e a vivere per qualche tempo nella casa di famiglia a Bellano, sul lago di Como. Nel borgo e sui monti intrecciò solide amicizie e diede concretezza ai suoi valori, ora patrimonio familiare e collettivo. (p.c.)

In questa foto riproduzione, Giuliano Pogliani tiene in braccio il nipotino Antonio mentre è seduto a conversare con Luciano Lombardi, poeta e storico di Bellano (Lecco) di cui fu amico e compagno di studi al ginnasio di Vendrogno, località tra i boschi ora scarsamente abitata ma ricca di testimonianze storiche e artistiche. Ringraziamo Giuliana Pogliani per aver condiviso con noi questo prezioso documento di famiglia

Signor direttore,

io sono stato partigiano: a sedici anni ho scelto i monti.

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