di Alba L’Astorina
Ricordo come fosse ieri il concerto di Patrizia di Malta e Francesca Ramos, al Cicip & Ciciap, quando il vivace circolo femminile milanese era ancora nella storica sede di via Gorani 9. Continua a leggere
di Alba L’Astorina
Ricordo come fosse ieri il concerto di Patrizia di Malta e Francesca Ramos, al Cicip & Ciciap, quando il vivace circolo femminile milanese era ancora nella storica sede di via Gorani 9. Continua a leggere
«Cosa, secondo Lei, si deve fare per prevenire la guerra?».
«Cosa ci fa credere che l’istruzione impartita all’università faccia odiare la guerra?».
«Che tipo di istruzione vogliamo…?».
«Il lavoro di una madre, di una moglie, di una figlia non ha dunque alcun valore in moneta sonante per la nazione?».
«Che soddisfazione potrà mai dare il dominio al dominatore?».
(“Le tre ghinee”, Virginia Woolf)
Sono, queste, domande attuali? Potremmo ritrovarle sui giornali, nei blog, in alcuni forum, in qualche programma televisivo? E, se no, dovrebbero comparirvi?
Sono state formulate tra il 1936 e il 1938, anno quest’ultimo di pubblicazione a Londra del libro che le contiene: Le tre ghinee di Virginia Woolf.
di Angela Giannitrapani
Ho assistito all’incontro di due donne fuori dal comune. Ma entrambe sono donne che hanno attraversato la realtà, questo è certo.
Una, scrittrice, ne ha creata una parallela a quella primaria, con i suoi personaggi e intrecci. L’altra, editrice, l’ha trasformata.
Silvana La Spina è nata a Padova da madre veneta e padre siciliano e ha vissuto l’infanzia e l’adolescenza in provincia di Catania. Nel suo ultimo libro La Continentale, edito da Mondadori, attraversa il terreno accidentato del rapporto conflittuale madre-figlia che si gioca all’interno di un altro conflitto: quello tra Nord e Sud. Ci sarebbe di che inciampare. Ma, durante l’incontro avvenuto alla libreria Milano Libri di via Verdi (giovedì 12 giugno), La Spina ha assicurato che, nonostante l’argomento evochi lacrime e sangue, l’ironia che pervade le pagine sospinge il passo e allevia il peso dell’anima. Da alcun brani che sono stati letti, devo dire che aiuta anche una scrittura lineare, dalle frasi brevi e incisive, come freccette lanciate al centro del bersaglio con mira inappuntabile. Fuori dalle pagine la scrittrice è una affabulatrice vulcanica, ricca dei due rami d’Italia che contiene in sé.