di Laura Fusco*
LEICA
Non l’ho sognato?
Sei morto davvero?
O devo ancora
incontrarti?
Ho dimenticato gli alberi
che entravano dal lucernario,
e Chien,
le sere di vento impazziva dietro l’ombra delle foglie.
Apro l’acqua,
la ascolto come se parlasse,
non parla,
potrei stare lì notti e notti.
Prendere in mano la Leica,
guardare nell’obiettivo.
Cosa cambierebbe?
Nulla.
Faccio la spesa,
alle 11 torno,
ordino i cartoni di latte nel frigo,
poi li guardo,
da quello più alto a quello più basso,
sui ripiani illuminati,
rifaccio i letti già fatti,
tolgo una polvere inesistente.
Poi
mi seggo e aspetto.
Era questa la stanza?
Questo l’Avon?
Questi i fiori?