Le nostre italiane di “rara saggezza”

di Gaia Gennaretti

“Sarà la volta buona?”. Questa è la domanda che la giornalista Gaia Gennaretti ha fatto questa mattina sul proprio profilo Facebook, postando questa sua foto davanti a Montecitorio dove si sta eleggendo il Capo dello stato (la pubblichiamo qui con il suo consenso). Salvo ulteriori colpi di scena, il Parlamento darà a Sergio Mattarella un secondo mandato dopo che, per la prima volta nei 76 anni di storia democratica, l’Italia è stata a un passo dall’avere una presidente della Repubblica.

Una sorpresa davvero gradita: ricevere un libro per me è sempre un regalo bellissimo, ma ricevere questo è stato commovente. Due anni fa intervistai la signora Anna Caltagirone Antinori al telefono: lei era, ed è, l’unica ultranovantenne blogger italiana.

Continua a leggere

«… non toccare le mani, il cuore dei vecchi …»

di Paola Ciccioli

«… non toccare le mani, il cuore dei vecchi…»
(Salvatore Quasimodo, “Lettera alla madre”)

Dietro la strage da Corona Virus degli anziani in Lombardia non c’è soltanto una spaventosa inadeguatezza amministrativa. C’è una cultura della negazione e della contraffazione della vecchiaia che ha permeato di sé informazione, format televisivi, messaggi pubblicitari.
Ora gli spot si affrettano a magnificare il ruolo e l’importanza dei nonni, ma è troppo presto per pensare che sia arrivato il momento di far soldi sulla loro pelle in un altro modo.
Aspettiamo almeno la conta definitiva delle vittime, l’elenco dei loro nomi e delle loro storie, il lutto nazionale.

Continua a leggere

«Mia madre Laura che portava da mangiare al partigiano scampato alla fucilazione»

Testimonianza di Clara Schiavoni

Per la festa delle madri oggi vogliamo ricordare la mamma dell’amica scrittrice Clara Schiavoni che è sempre accanto a noi, anche quando lascia la sua Osimo per volare dai nipotini a Dublino, in Irlanda. Per il 25 aprile nel Gruppo Facebook di Donne della realtà sono arrivate molte segnalazioni e abbiamo letto e condiviso tante storie sulla Resistenza e sulla Liberazione. Clara ci ha invitat* alla marcia di Montalto, nelle Marche,  in ricordo dell’eccidio che lì si consumò il 22 marzo 1944: “Ventisette uomini tra partigiani di vecchia data e giovani giunti in montagna da meno di un mese persero la vita per mano di un reparto del battaglione M – IX Settembre, inquadrato nella divisione tedesca Brandenburg”. La nostra amica ci ha segnalato anche il sito www.storiamarche900.it da cui attingere maggiori informazioni su quella strage e sulla circostanza grazie alla quale cinque partigiani riuscirono a salvarsi: «Cominciò la fucilazione e di quattro in quattro, anche i catturati a Caldarola, si trovarono sotto il plotone di esecuzione. Verso la fine il tenente Fischer la sospese, probabilmente non per uno slancio di umanità, ma per ragioni pratiche: la strada era ingombra di cadaveri e i camion che dovevano muoversi erano impossibilitati a farlo, quindi si doveva procedere immediatamente con lo spostamento dei corpi. In questo modo furono risparmiati Marcello Muscolini, Aroldo RagainiAlberto Pretese, Carlo Manente ed Elvio Verdinelli. Si salvò anche uno dei fucilati, Nello Salvatori, che gravemente ferito si finse morto e attese per tre ore che i soldati se ne andassero».

Illustrazione tratta dalla pagina Fb di ANPI Affori, Milano

Continua a leggere

Selfie in bianco e nero

Un racconto di Anna d’Andrea*

Questo non è un selfie ma un’opera di Liliana Porter: “Forty Years (self portrait with square 1973) (2013)”. Il suo sorriso in bianco e nero sul tempo che passa e ci cambia ci è sembrata l’immagine giusta per illustrare la prima parte di questo intenso racconto di Anna d’Andrea. Su Liliana Porter torneremo, intanto ricordiamo che è nata a Buenos Aires nel 1941, che vive a New York e che è presente alla Biennale Arte di Venezia 2017 nel Padiglione del Tempo e dell’Infinito (https://www.youtube.com/watch?v=3oBsLvGN1D8)

«Fulmineo precipita il frutto di giovinezza»

(Mimnermo)

Il riverbero del sole sull’acqua mi abbaglia, nell’aria infuocata del tramonto percorro il ponte quasi di corsa, in mezzo alla calca di turisti e sfaccendati, trascinandomi dietro l’incolpevole Gi che, per fortuna, è avvezza alle mie bizzarrie.

Continua a leggere