La “Gilda” del Teatro Gerolamo

di Giovanni Testori*

La Gilda del Mac Mahon è una raccolta di racconti in cui Giovanni Testori descrive la Milano delle nebbie anche umane degli Anni ’50 attraverso figure di donne ai margini. Domani e domenica pomeriggio – 19 e 20 novembre 2022 – nello scrigno milanese del Teatro Gerolamo va in scena “La Gilda”, con Laura Marinoni che cura anche l’adattamento scenico del racconto di Testori.

Foto di Paola Ciccioli

Di seguito un estratto dal capitolo “Aspetta e spera” che ha per protagonista una donna destinata dalla crudeltà familiare a restare “zitella”.

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Cristina di Belgiojoso e Aspasia, l’orfana diventata l’allieva prediletta della principessa patriota

di Antonio Scurati

Nelle cinque giornate del marzo 1848 in cui i milanesi erigono barricate per scacciare dalla città gli austriaci, scoppia la passione tra Jacopo e Aspasia, i protagonisti del romanzo di Antonio Scurati Una storia romantica (Bompiani 2007). Un libro tra storia e invenzione ricchissimo di citazioni e rimandi, anche alla contemporaneità, che è stato tra quelli scelti e commentati dal Gruppo di lettura #ioleggomilano della Biblioteca Sicilia del capoluogo lombardo. I molti riferimenti musicali contenuti nel romanzo faranno parte del recital #ioleggoecantomilano che Paola Ciccioli e Luca Bartolommei terranno nella stessa Biblioteca il 17 dicembre 2021 alle ore 17,30.

Sulla sovracopertina del romanzo di Antonio Scurati il dipinto di Francesco Hayez “Il bacio” (1859). La foto è stata scattata da Paola Ciccioli durante una pausa della lettura, favorita dalla presenza dell’amico Gattino.

Aspasia si diresse decisa verso il letto, afferrò la collana e si cinse il collo con quella collana di smalti, avori, oro e farfalle. Poi scambiò uno sguardo d’intesa con la propria immagine riflessa nello specchio: ora era la promessa sposa del conte Morosini, che l’adorava, e non più la figliastra di un fittavolo della Bassa che trattava i servi come schiavi e si faceva riverire dalla moglie e dalle figlie, che lo chiamavano “signore”, non osando dargli del tu o sedere alla sua stessa tavola. Ora viveva a Palazzo Negroni, a Milano, in corso di Porta Orientale 26, e non in una stamberga nelle marcite fuori Locate.

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