Anche il giornalismo aspetta la sua ripartenza

Testo e foto di Paola Ciccioli

La partigiana e prima donna ministra della Repubblica italiana, Tina Anselmi, in una foto scattata da Paola Ciccioli durante l’incontro online con 83 partecipanti, organizzato giovedì 23 aprile dalla Casa della Cultura di Milano per parlare dei libri di Pier Luigi Vercesi (“La notte in cui Mussolini perse la testa”, Neri Pozza) e di Daniele Biacchessi (“L’Italia liberata”, Jaca Book). Quest’ultimo ha fatto ascoltare anche una parte dell’intervista da lui registrata al telefono quando già Tina Anselmi si era ritirata a Castelfranco Veneto dove è morta il 1° novembre 2016 all’età di 89 anni

«Facciamo prima un punto sulla realtà. Sono trent’anni che il Paese non è governato: accorgerci ora che abbiamo cinquemila letti in terapia intensiva quando la Germania ne ha 28 mila, scoprire che le carceri sono in subbuglio e che è possibile scappare sui tetti, ammettere adesso che andavano costruite altre strutture perché i detenuti potessero vivere in condizioni almeno vivibili; è il conto che stiamo pagando per essere stati distratti, per non aver preteso una guida vera».

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Corona Virus, fidiamoci soltanto dell’informazione qualificata!

di Roberto Fumagalli*

«Abbiamo formato una rete che possa consentire il massimo delle cure».

Roberto Fumagalli, direttore del dipartimento di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale Niguarda di Milano, in questo video smentisce tutte le notizie false sull’accesso alle cure dei pazienti che hanno contratto il Corona Virus. E lancia a tutti noi un appello a informarci solo attraverso canali qualificati.

Quest’ultimo punto, cioè INFORMAZIONE QUALIFICATA, è fondamentale! Nell’interesse di tutti, diffondiamo, diffondiamo il più possibile questo appello e facciamo arrivare questo messaggio alle persone che si informano solo attraverso le reti televisive (su questo tornerò), grazie!

Sono stata ricoverata in questo ospedale un mese: so come lavorano. (Paola Ciccioli)

 

Nei giorni scorsi sono circolati messaggi social e audio su WhatsApp che descrivevano scenari non corrispondenti al vero in merito alle situazioni nelle Rianimazioni di alcuni ospedali lombardi dove si curano i pazienti affetti da #coronavirus. NON È VERO che lasciamo morire i pazienti, NON È VERO che non intubiamo i pazienti anziani, NON È VERO che scegliamo chi curare in base all’età. 

* Il professor Roberto Fumagalli, che è anche docente di anestesia e rianimazione all’università di Milano Bicocca, fa chiarezza sulla situazione nei reparti e ci invita ad affidarci solo alle fonti d’informazione ufficiali. Se vogliamo fare la vostra parte atteniamoci alle raccomandazioni anti-contagio e non diffondiamo le “fake news”. (Fonte: canale Youtube Ospedale Niguarda).

«Responsabilità»

– Con respecto a la emergencia sanitaria causada por la difusión en Italia del Corona Virus, el día 5 de marzo el Presidente de la República, Sergio Mattarella, se ha dirigido al País con un discurso transmitido por todos los canales televisivos. 

– With respect to the health emergency caused by the defense of the coronavirus in Italy, on 5 March, the President of the Republic, Sergio Mattarella, spoke to the Country with a speech broadcast on all television channels.

 

Dichiarazione del Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella

Care concittadine e cari concittadini,

l’Italia sta attraversando un momento particolarmente impegnativo. Lo sta affrontando doverosamente con piena trasparenza e completezza di informazione nei confronti della pubblica opinione. L’insidia di un nuovo virus che sta colpendo via via tanti paesi del mondo provoca preoccupazione. Questo è comprensibile e richiede a tutti senso di responsabilità, ma dobbiamo assolutamente evitare stati di ansia immotivati e spesso controproducenti. Siamo un grande Paese moderno, abbiamo un eccellente sistema sanitario nazionale che sta operando con efficacia e con la generosa abnegazione del suo personale, a tutti i livelli professionali.

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Al Dams con Umberto Eco e la sua infuocata lezione sul gessetto nel villaggio globale

di Marcello Jori

Il Centro internazionale di studi umanistici “Umberto Eco” di Bologna ha promosso un ciclo di seminari, Un lessico per le scienze umane, sulla comunicazione ambientale, medica, scientifica, sulla cultura digitale e l’etica dell’informazione. Gli incontri andranno avanti fino a maggio 2020 in collaborazione con cheFare, Agenzia di trasformazione culturale, e con PreTesti, Laboratorio studentesco di ricerca semiotica. E, a proposito di semiotica, proponiamo questo brano tratto dal romanzo Nonna Picassa in cui l’artista Marcello Jori, con evidenti richiami autobiografici, racconta il legame speciale tra un aspirante pittore e la nonna che lo surclassa in genialità e bravura. Tanto che il nipote, studente del Dams che non sa esattamente cosa sia la semiotica, ordisce ai suoi danni un imbroglio che alla fine lo costringerà a farsi carico del proprio talento. Eccolo al cospetto del semiologo diventato “leggenda”.

Umberto Eco e le dita incendiate dai fiammiferi durante una lezione di semiotica al Dams nella Bologna degli Anni 70. L’illustrazione è contenuta nel libro “Nonna Picassa”, romanzo del 2000 di Marcello Jori, da poco ristampato da Mondadori. L’illustrazione è dello stesso artista-autore e Paola Ciccioli l’ha fotografata per noi.

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Come si dice “Donne della realtà” in cinese?

di Sabrina Sbaccanti

Una meravigliosa ragazza in un posto meraviglioso del pianeta: la Grande Muraglia. Sabrina Sbaccanti si definisce «interprete e traduttrice. L’inglese perché who doesn’t speak English those days, il portoghese per i quattro anni vissuti a Lisbona e il cinese perché non mi piace vincere facile». Le sue parole non la descrivono compiutamente, dunque torneremo a parlare di lei. Intanto la abbracciamo e la ringraziamo per aver tradotto in cinese l’appello di “Donne della realtà” da cui è scaturito questo blog, e poi l’Associazione, e poi l’ebook, e poi il Giornale, e poi… E poi?

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Donne della realtà a Roma il 28 novembre

Aderiamo come Donne della realtà alla Manifestazione contro la violenza sulle donne indetta a Roma il 28 novembre prossimo. Sottolineiamo, come è scopo di questo gruppo, che la violenza sulle donne passa anche attraverso la strumentalizzazione che i media fanno quotidianamente della loro immagine. Sempre più spesso, la televisione, ma anche i giornali, deformano i corpi, stordiscono le menti. Le donne si trasformano in veicoli di promozione dei più svariati oggetti. Tra le pagine, si enfatizza il femminile erotico, potente solo della propria forza seduttiva. In altri casi si promuove un’immagine della donna vincente e aggressiva, drammaticamente interna allo stesso linguaggio del maschile. Si stravolgono e si deformano persino gli stupri che le donne subiscono, alimentando la paura dello sconosciuto e disconoscendo ciò che accade soprattutto nel contesto familiare.

Ciò che ci stiamo domandando, come giornaliste che hanno dato vita a questo gruppo, è dove, dentro un’informazione costruita su questi falsi stereotipi, possa trovare spazio la vita vera delle donne. Assistiamo a un’apparente femminilizzazione dei media: articoli di costume e di gossip dilagano ovunque nella convinzione che le lettrici siano affamate di tali argomenti.

Contemporaneamente, si mette il silenziatore ai problemi veri, materiali, concreti, alle speranze, ai sentimenti delle donne. Si tacitano le loro esperienze, il loro agire, il loro pensiero. Lavorando all’interno dei giornali, da professioniste appassionate del mestiere come siamo, prima dell’estate abbiamo sentito l’urgenza di denunciare questa deriva e di richiamare a un maggior rispetto dell’informazione per le donne.

Senza la realtà delle donne non è data qualità dell’informazione.

Senza il pensiero delle donne non è data qualità dell’informazione.

La manifestazione di Roma può essere il momento per ribadire anche questo tema fondamentale.