di Angela Giannitrapani
Il padre socchiuse gli occhi, ricominciò a parlare con i suoi fantasmi, chiamandoli ad alta voce, raccomandando loro di fare questo e quello, e tessendole intorno una ragnatela di personaggi evocati con i quali era costretta a recitare la sua parte per amore di lui. Ormai le riusciva naturale ed era disinvolta nelle battute e nei silenzi. Si alzò per versare una limonata dalla grossa brocca di vetro e il tintinnio del ghiaccio si intonò come un accordo brillante al coro delle cicale. Avvicinò il bicchiere alle labbra del padre, ma lui non ne volle Continua a leggere