«Perdonatemi? io domandar perdono? a una donna? io…!»

di Alessandro Manzoni*

Al Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa è in scena  fino al 31 ottobre 2021La notte dell’Innominato” con Eros Pagni, adattamento da “I promessi sposi” di Alessandro Manzoni del regista Daniele Salvo. Nel ruolo di Lucia, Valentina Violo. 

 Ha scritto Paola Ciccioli su Facebook: «Sono tornata a teatro. E, grazie al Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, ho potuto godere della regale prova d’attore di Eros Pagni che fino alla fine di ottobre sarà in scena con “La notte dell’Innominato” dove interpreta l’uomo malvagio narrato da Alessandro Manzoni ne “I promessi prosi”. Quell’uomo potentissimo e temuto che dopo la Malanotte del rapimento di Lucia Mondella viene irrimediabilmente toccato e convertito dall’innocenza della giovane rinchiusa nel suo castello. Sulla scena è il Manzoni stesso che fa il suggeritore agli interpreti, mentre videoregistrazioni interrompono, anche cromaticamente, il dipanarsi della storia tra il buio della perdizione e la luce della salvezza». La foto di scena è firmata ©MasiarPasquali

Ma c’era qualchedun altro in quello stesso castello, che avrebbe voluto fare altrettanto, e non potè mai. Partito, o quasi scappato da Lucia, dato l’ordine per la cena di lei, fatta una consueta visita a certi posti del castello, sempre con quell’immagine viva nella mente, e con quelle parole risonanti all’orecchio, il signore s’era andato a cacciare in camera, s’era chiuso dentro in fretta e in furia, come se avesse avuto a trincerarsi contro una squadra di nemici; e spogliatosi, pure in furia, era andato a letto. Ma quell’immagine, più che mai presente, parve che in quel momento gli dicesse: tu non dormirai. 

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Canzone per Rita

di Erica Sai

canzone

L’immagine è tratta dal video di “Canzone” di Lucio Dalla, citata da Erica Sai in questo ricordo familiare di Rita Barozzi, morta tre giorni fa a 102 anni (il brano è contenuto nell’album “Canzoni” del 1996)

Rita è morta. Poco fa, sì. Aveva 102 anni, quasi 103 perché li avrebbe compiuti all’inizio di maggio; il 4 per la precisione, proprio come Lukas (il mio quasi nipotino) che invece ne farà due. Non ero lì, però secondo me è morta come è vissuta: senza “disturbare”.

Rita era una parente dal mio ramo paterno, cugina di mio nonno Valente; il nonno che non ho conosciuto perché è morto troppo presto, troppo anche per mio papà che era solo un bambino. È stata madrina di battesimo di mio papà, per quanto ne so in passato erano stati tenuti abbastanza vivi i rapporti con mia nonna che raccontava qualche episodio. A quei tempi c’era anche Livia, una cugina che ha vissuto tutta la vita con Rita e che molti anni fa ha iniziato ad ammalarsi. Comunque, mia nonna non aveva un gran bel carattere, mal sopportava le pesantezze caratteriali di Livia, e non era una persona molto predisposta a tirare per le lunghe le relazioni di aiuto. È stata mia mamma ad entrare nella dinamica e prestare la sua mano. Con la spesa al supermercato, poi con i medici, con l’assistenza in generale. Da decenni possiamo ormai dire.

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