di Erica Sai*
Gaily ha 24 anni e un’espressione che ne fa mostrare molti di più. A volte esplode in qualche risata, tante altre lo sguardo si perde nel vuoto. È arrivata dalla Nigeria su una di quelle barche che vediamo approdare sulle nostre coste del sud. È sbarcata in una città della quale sa il nome ma non la localizzazione geografica, una smorfia fa capire che non le interessa per niente saperlo e lo posso ben capire. Anzi no, cosa posso capire io che ho trascorso questi miei anni di giovinezza in università, in una bella casa, al lavoro in un posto comodo, su e giù da automobili, treni, aerei. Posso immaginare, ecco posso immaginare che quel viaggio, con buona probabilità caratterizzato da tutte le atrocità che qualche giornale ci racconta, voglia ben dimenticarlo.