La lingua è stata costruita ed è gestita da chi ha potere, e cioè dai maschi in grande prevalenza; oggi ci sono anche alcune donne, che possono incidere, ma sono ancora molto poche. Su tutte le lingue, anzi meglio “linguaggi”, grava il peso delle degenerazioni, delle parolacce, che in gran parte inveiscono sulle donne: Continua a leggere
Grazia Poluzzi
Ci scrive Graziella Poluzzi: «Le parole che usiamo sono coniate al maschile. Inventiamoci qualche neologismo più appropriato»
Non ci piace l’immagine della donna che il presidente trasmette col suo comportamento e con le sue tivù e non solo le sue, visto che è in grado di condizionare anche le tivù di Stato con il solito conflitto di potere, che non è un tema ritrito e vecchio come vogliono far credere, ma è sempre di stretta irrisolta quotidianità. La televisione promuove e incentiva la crescita di modelli femminili non degni di una società paritaria tra maschi e femmine in un crescendo di regresso culturale vergognoso. Di peggio in peggio: le scelte degli incarichi governativi statali o locali fatte con lo spirito del provino da avanspettacolo. Continua a leggere