Gheddafi
Se le primavere arabe tradiscono le donne
di Cecilia Zecchinelli*

“Libertà” è scritto sul muro. La foto è stata scattata al Cairo nell’estate 2014 da Maria Chiara Piazza, che fa parte di “Young Feminist Europe”, gruppo di giovani attiviste con base a Bruxelles
Hala Misrati, la star della tv di Gheddafi finita sui media del mondo per il suo ultimo show con pistola prima dell’arresto, era diventata una celebrità negli ultimi mesi, la voce più forte della propaganda. Ma è difficile pensare che se anche avesse vinto il Colonnello, cosa ormai impossibile, la tostissima ex scrittrice di romanzi rosa avrebbe trovato un ruolo di leadership nella Jamahiriya. E anche le amazzoni del Qaid (guida), tanto decantate e poi sparite, avevano un ruolo ancillare nonostante le divise e le armi: nessuna femminista araba le ha mai portate d’esempio e in Occidente piacevano soprattutto agli uomini. Ma se il maschilismo dei vecchi regimi arabi, caduti e non, è cosa nota, che dire dei governi nascenti?
Statista bunga bunga
di Concita De Gregorio
Ce lo possiamo permettere? Chiediamoci questo. L’Italia, noi italiani viviamo in un paese così prospero, così egualitario, così giusto, così salubre e così efficiente, in un paese così ricco di tutte quelle ricchezze che fanno dignitosa la vita degli uomini da poterci permettere – in questa democrazia avanzata e matura, solida e coesa – la bizzarria di avere a capo del governo un uomo anziano ossessionato Continua a leggere
Le ragazze in fila per Gheddafi e “i miei tempi”
Anna Bartolacci, una cara amica di Paola di Donne della Realtà, ci ha inviato queste riflessioni, amare, sulle ragazze reclutate per l’accoglienza al colonnello libico Gheddafi. Anna si fa domande da madre, da cittadina, ma anche da ex studentessa che credeva nella politica e nell’impegno. Ecco il suo accorato intervento, così sincero e sentito, che sembra parlare con le parole di ciascuna di noi. Continua a leggere
Teheran insulta Carla Bruni. Tutti zitti, nessuno s’indigna
I giornali iraniani danno della “prostituta” alla signora Sarkozy. La sua colpa: essersi schierata contro la lapidazione di Sakineh
di Fiamma Nirenstein
In altri tempi sarebbe stata una dichiarazione di guerra: non si è mai dato di prostituta alla moglie di un re, di un primo ministro o un presidente di un Paese straniero, e nemmeno all’anima gemella di un qualsiasi uomo di onore senza che, nella storia e nella letteratura, questo creasse reazioni di sdegno popolare, diplomatico, ritiro di ambasciatori, duelli, cazzotti… Continua a leggere
La velina islamica
di Gad Lerner
Ci mancava la velina islamica, dopo la donna tangente. Degna commistione fra due paesi mediterranei diversamente retrogradi, ma entrambi contraddistinti dall´abitudine a trattare la femminilità come ornamento del potere. Continua a leggere