di Paola Ciccioli*
Macerata, 20 novembre 1991
Cara Gigliola,
forse ti arrabbierai vedendo una mia lettera scritta a macchina. Ma, forse, il mezzo non conta. E l’ultimo disco di Paolo Conte si intitola proprio “Parole d’amore scritte a macchina”. Mi è più facile, soprattutto in questo pomeriggio di riposo e di pioggia. Oggi che posso rimanere tappata in casa, in pigiama alle cinque del pomeriggio, ad assaporare il piacere di sedere alla mia scrivania, di battere sui tasti di questa Olivetti “Lettera 35” che ha accompagnato Sandro e me nell’ormai sputtanatissimo esame di idoneità professionale Continua a leggere