Ninetta contro la Mafia

di Nando Dalla Chiesa
Un’altezza da bambina e un cuore da leonessa ferita. Ninetta Burgio è così. Timida e gentile, imbozzolata nei suoi 1.45 che la nascondono in pubblico e costringono sempre a puntar lo sguardo se sta in mezzo a qualcuno. Neanche ora che ha superato i settantacinque si è stancata di chiedere giustizia, di aggrapparsi alla memoria di un figlio poco più che ragazzino. Il suo Pierantonio glielo uccisero tanti anni fa, era il 1995. A volte le pare un secolo, a volte le pare ieri. Accadde a Niscemi, provincia di Caltanissetta, un viluppo di strade in anarchia e tracce di solennità antica, il respiro della mafia che soffia nella gola e nelle abitudini anche di tanti che mafiosi non sono. Non erano mafiosi gli assassini di suo figlio. Un gruppo di coetanei, tutti tra i diciassette e i venti. Ma agli ordini di mafiosi, questo sì, a quel tempo a Niscemi dominavano i clan Campisi e Giugno Continua a leggere