“L’onda nera che minaccia la città di Fo e Quasimodo”

di Leonardo Coen*

Questo ritaglio del “Corriere della sera” del 17 giugno 1968 proviene dall’archivio di microfilm della Biblioteca Sormani di Milano. Fu uno dei più grandi intellettuali italiani, Carlo Bo, a firmare il ricordo di Salvatore Quasimodo, scomparso il 14 giugno a Napoli. Il ritardo nella pubblicazione si deve al fatto che c’era in quei giorni uno sciopero dei giornali, infuriava il ’68 e lo stesso poeta Premio Nobel ne aveva scritto nelle ore precedenti la sua morte nell’ultimo dei suoi “Colloqui” per il settimanale “Tempo”. Tutto questo è raccontato nel libro “Assolo sul padre” che riporta testimonianze private e documenti inediti di Alessandro Quasimodo e di cui l’autrice Paola Ciccioli leggerà un’anticipazione sabato 17 novembre in corso Garibaldi a Milano (https://www.facebook.com/events/759577767714123/)

L’altro giorno, in un bar di Porta Romana, ho sentito dire che forse “è un bene stia tornando il fascismo. Così tutti questi immigrati metteranno la testa a posto”. Altrimenti, gli sparano alla testa, avrebbe ironizzato Dario Fo, come hanno fatto in Calabria. D’altra parte, Milano è la città dove ad un anarchico arrestato capitò una morte accidentale, volando giù dal quarto piano della Questura.

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Senza soldi né sangue

da “Il Fatto Quotidiano” – 14 maggio 2010

Napoli, muore infermiera 45enne: da giorni si sottoponeva a prelievi per protesta contro i mancati stipendi.

di Enrico Fierro
Mariarca Terracciano è morta, aveva 45 anni, due figli piccoli e un marito. È morta e non era nessuno nella Napoli dell’indifferenza e delle parole vuote. “’O core”, “e creature”, sono come le sfogliatelle e il ragù, merce buona per le cartoline da rifilare a turisti senza pretese. Perché la città è un inferno. Dove basta un soffio per perdere tutto, anche la speranza. A Mariarca è bastato che si incrinasse la certezza di quel poco che aveva: lo stipendio da infermiera, “’o posto sicuro”, nella Asl Napoli 1, la più grande d’Europa. Una Fiat sotto il Vesuvio con i suoi diecimila dipendenti. Continua a leggere