#SignoraPresidente, un hashtag subito perché 7 anni passano in fretta

di Iole Natoli

Paola Ciccioli, l’essermi imbattuta occasionalmente nella professoressa Daria de Pretis (vedi post precedente, ndr) mi ha suscitato una riflessione. Quando le proposte per la nuova presidenza della Repubblica erano in fase finale e bollente, tu insistevi nel Gruppo Facebook perché si facessero dei nomi. Tutte noi avevamo qualche difficoltà a reperirne qualcuno che non fosse ricusabile da un qualche partito, perché legato a questa o a quella corrente ideologica.

Personalmente avevo scritto che sarebbe bastato cercare tra le costituzionaliste per trovare una Donna adatta allo scopo. Aver letto che Daria de Pretis non solo è giudice costituzionale e attualmente vicepresidente della Consulta, ma anche docente ordinaria di diritto amministrativo presso l’Università di Trento, mi spinge ad avanzare una proposta in vista dell’elezione futura (anni 7, sigh!).

Premesso che Donne della realtà mi sembra la sigla più adatta allo scopo di trovare donne del nostro tempo che abbiano le competenze necessarie per essere elette alla presidenza, ti suggerirei di istituire una rubrica volta a individuare fin d’ora le personalità femminili che si ritiene siano proponibili, possibilmente al di fuori dei partiti. Partirei dal gruppo delle Costituzionaliste (in Consulta e/o in Università), passando poi eventualmente ad altre tipologie.

Muoversi all’ultimo minuto non serve, perché c’è da guadagnare i consensi di molte parti politiche e questo è un lavoro lungo e non di brevissimo termine.

Se ti va bene, basta formulare una sigla con hashtag, per raccogliere sotto questa voce tutte le indicazioni motivate da una ricerca e non lanciate a caso, e ritrovarle poi per inviare una proposta/manifesto a tutte le forze politiche, quando sarà il caso di coinvolgerle in prossimità della nuova elezione.

Parto dal video qui sotto.

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Cognome materno, Iole Natoli e una svista della Corte Costituzionale

di Paola Ciccioli

Premessa. Venerdì 11 febbraio la giornalista e scrittrice Iole Natoli ha condiviso nel Gruppo Facebook di Donne della realtà un contributo audio della giudice costituzionale Daria de Pretis, nominata il 29 gennaio 2022 vice presidente della Corte Costituzionale dal neo presidente Giuliano Amato (gli altri due vice presidenti sono Silvana Sciarra e Nicolò Zanon).

Il tema del podcast della giurista trentina, che della Consulta fa parte dal 2014, è Il cognome della madre nelle decisioni della Corte dal 1988 al 2021, lo potete ascoltare per intero qui:

Per Iole Natoli il cognome materno è ragione di vita e di costante impegno, a questo tema ha dedicato infatti il suo blog Il COGNOME MATERNO IN ITALIA nei matrimoni e nelle convivenze, fermamente convinta che, ovunque sia in vigore, «il cognome patrilineare è il burqa culturale delle donne».

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Figli (e cognomi) di madri e padri

«È illegittima la norma che impone l’attribuzione automatica ed esclusiva del solo cognome paterno. I neo genitori, quindi, possono ora attribuire al loro figlio, di comune accordo, il doppio cognome  – paterno e materno – al momento della nascita. Lo ha stabilito la Corte Costituzionale».

Questo si legge sul sito del Ministero dell’Interno. La questione del doppio cognome è questione di diritti, dunque deve assolutamente interessarci. Per questo pubblichiamo le riflessioni della Rete per la Parità su una recente circolare che, anziché riempire vuoti interpretativi, sembra voler aggiungere dubbi a vecchi ritardi.

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Nipotina mia carissima, lo sai che quando ero giovane in Italia non c’erano prefette, ambasciatrici e magistrate?

di Rosa Oliva*

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Rosanna Oliva in una foto scattata il 10 settembre, giorno del suo compleanno.

Vorrei tanto che mia nipote e le sue coetanee crescessero in un Paese dove le donne fossero liberate dalla necessità di scegliere tra lavoro e famiglia, tra avere figli e fare carriera.

Cara Irene,

hai nove anni e presto ti parlerò di questa mia lettera che leggerai tra qualche tempo.

Una sera ti dirò del compito che ti voglio affidare per quando tu sarai una donna e io non ci sarò più. Devo trovare l’occasione giusta, magari uno di quei momenti felici in cui stai per addormentarti ed io accanto a te ascolto le tue domande difficili: “Nonna, ci credi in Dio?”, “Nonna, oggi ho sentito una parolaccia” e non hai il coraggio di dirmi quale, poi la pronunci sottovoce per conoscerne il significato, che io ti spiego, dicendoti che sì, le parolacce sono una cosa brutta e vanno evitate.

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Lettera alla nipotina della nonna Grande Ufficiale della Repubblica

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Una “spaziale” novità editoriale: http://www.scienzaexpress.it/ Rosa Oliva, meglio conosciuta come Rosanna, ha fondato la “Rete per la Parità” che tuttora presiede ed è stata nominata da Giorgio Napolitano Grande Ufficiale della Repubblica.

di Monica Marelli e Rosa Oliva*

Quando Irene arrivò davanti al portone, si alzò leggermente sulle punte e premette il pulsante del citofono. Salì le scale rapidamente, nonostante il pesante zaino sulle spalle.

La nonna Rosanna l’aspettava sulla porta: era appena tornata da una riunione in Comune, dove aveva discusso come ottenere l’apertura di un parco pubblico nel quartiere al posto di un centro commerciale.

L’assessore non la finiva più di parlare e Rosanna aveva temuto di non tornare a casa in tempo per accogliere la nipotina. Era in pensione ma il suo impegno per le questioni sociali era sempre presente nella sua vita. Così, dopo aver dato un bacio a Irene e averla aiutata a liberarsi le spalle dal pesante carico, le disse di andare subito a lavarsi le mani perché il pranzo era pronto.

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Consulta, Napolitano nomina Marta Cartabia

Non solo donna ma soprattutto di un`età inferiore a 5o anni.

Sono queste le prime caratteristiche che risaltano leggendo il profilo del nuovo giudice della Corte costituzionale scelto ieri dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in sostituzione della compianta professoressa Maria Rita Saulle, scomparsa lo scorso lùglio all`età di 76 anni dopo una lunga malattia.

Si chiama Marta Cartabia, ha 48 anni, è ordinario di diritto costituzionale all`Università di Milano-Bicocca ed è tra i più giovani giudici e tra le rare donne che la Consulta abbia mai avuto in mezzo secolo di storia Continua a leggere