di Antonia Pozzi*

Il volto e i versi di Antonia Pozzi (Milano, 13 febbraio 1912 – Milano, 3 dicembre 1938) in un cartello turistico alle porte di Pasturo, la località in provincia di Lecco dove la poeta è sepolta. La foto è stata scattata da Paola Ciccioli il 4 maggio 2021.
Flaubert, o dell’uomo-artista: tale è il problema di chi si ponga dinnanzi a questa umanissima figura di lavoratore dell’arte e cerchi di penetrare il segreto della sua genialità creativa.
Se è vero che in arte, a differenza che in filosofia, solo i problemi risolti contano e sul marmo nessuno cerca l’impronta delle mani che hanno foggiato la statua, ma piace in genere di considerare l’opera come già nata e avulsa per sempre dalla persona umana, dalla carne, vorremmo dire, del suo creatore, a noi è parso invece che qui, e soltanto qui, forse, nella storia della moderna cultura, non solo fosse lecito, ma anzi necessario, non recidere il legame vitale che intercorre fra problema di vita e problema d’arte, poiché questo legame costituisce da solo, in questo caso, il fondamento e il valore di tutta una personalità. Continua a leggere