“L’albero ginecologico dell’Agenzia delle entrate e uscite” Ovvero: quando la burocrazia fa piangere dal ridere

di Rosa Di Paolo

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Questa immagine arriva da Rosa Di Paolo, autrice di questa e altre importanti testimonianze scritte appositamente per il nostro blog. Oggi Rosa racconta, dall’interno e con la leggerezza e l’ironia che le sono proprie, il lato comico della burocrazia

In tutti questi anni trascorsi all’Agenzia delle entrate, a contatto con i contribuenti, spesso mi sono imbattuta in espressioni “divertenti”, “ bizzarre,  dovute al linguaggio tecnico che viene utilizzato nel luogo in cui io lavoro.

Linguaggio difficile da capire per la maggior parte delle persone.

Infatti, i termini burocratici usati sono di derivazione tecnico-giuridica e non sempre possono essere sostituiti da parole comuni.

Sono termini di significato univoco, che non vengono utilizzati al di  fuori del linguaggio settoriale, sono lontani dalla vita quotidiana, inaccessibili al grande pubblico, comprensibili solo dagli “addetti ai lavori”.

Si pensi ai termini: usucapione, enfiteusi, de cuius, detrazioni, deduzioni, ecc…, difficili da far recepire alla massa eterogenea che affolla gli sportelli dell’Agenzia. E, come se non bastasse, il linguaggio della burocrazia è influenzato anche dall’inglese: front-office, back-office, audit, tax-compliance, audit, check-list, customer-satisfaction, ecc.

Proprio a causa di questo linguaggio indecifrabile, talvolta vengono fuori da parte dei contribuenti “interpretazioni soggettive”, strafalcioni”, che fanno sorridere.

Chi lavora in Agenzia, però, ha sviluppato ormai una certa abilità di traduzione e riesce a capire al volo quello che il contribuente vuole dire.

Io vorrei condividere con voi alcune di queste espressioni seriose,  che si rivelano molto scherzose.

All’Agenzia Entrate e Uscite”: indirizzo su una busta indirizzata all’Agenzia.

Oggi vi ho fatti tutti”: cioè “sono stato a tutti gli sportelli”  (da un contribuente al collega).

Senta, ho fatto il 730 insieme a marito e moglie”: congiunto.

Il mio codice fiscale presenta un orrore“: errore.

Mi scusi il ritardo, venendo qui ho incontrato dei “branchi di nebbia: banchi (di nebbia).

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“Le disabilità, come le abilità, non sempre sono visibili”

di Elisabetta Baccarin

Le disabilità, come le abilità, non sempre sono visibili.

Sono abile a giocare con le parole. Non sono abile in nessun gioco che preveda l’uso di una palla.

Sono abile in cucina, forse anche in camera da letto, ma per nulla abile con le pratiche faccende domestiche.

Elvira è molto più abile di me: quando pulisce lei la casa, sembra che sia passata la fatina con la bacchetta magica.

Mettiamoci una accanto all’altra: tutto questo non si vede.

Non si vede neppure che lei è sana come un pesce di quelli sani e invece io sana come un pesce di quelli no Continua a leggere