“Le carriere erano salve, i bambini no”, Beslan e la Russia di Putin

di Anna Politkovskaja*

Il 1° settembre del 2004 a Beslan è stato commesso un atto terroristico senza precedenti, e d’ora in poi il nome di questa cittadina dell’Ossezia del Nord sarà sinonimo di un incubo che nemmeno Hollywood è stata capace di immaginare.

Paola Ciccioli ha scritto su Facebook: «A Milano c’è un giardinetto intitolato alla giornalista russa uccisa nel 2006 con 5 colpi di pistola nell’androne di casa sua, a Mosca. Si trova proprio vicino all’ascensore che sale nella frequentatissima e scintillante piazza Gae Aulenti e ci ricorda che per fare giornalismo bisogna avere l’inclinazione a stare dalla parte sbagliata. La foto è mia».

La mattina del 1° settembre un commando internazionale di criminali ha preso in ostaggio la scuola n.1 di Beslan, chiedendo di fermare immediatamente la seconda guerra cecena. L’occupazione è avvenuta durante la linejka, la tradizionale festa di inizio anno scolastico che si celebra in tutte le scuole. È una festa a cui partecipa tutta la famiglia, genitori, nonni e zii, e soprattutto coloro che accompagnano il proprio figlio a scuola per la prima volta.

Così era stato anche quel giorno. Per questo i sequestratori avevano potuto prendere in ostaggio quasi millecinquecento persone tra alunni, madri, padri, fratelli, sorelle, maestre, figli delle maestre…

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Per la libertà e i diritti. Nel nome di Anna

Onlus Annaviva: una via di Milano sia dedicata alla Politkovskaja

Volontariato è anche non dimenticare. Nello specifico, non dimenticare la storia, l’esempio e il sacrificio di una donna coraggiosa: Anna Politkovskaja faceva la giornalista in Russia e si opponeva, con le sue inchieste, al regime di Putin stando dalla parte dei deboli e degli indifesi. Il 7 ottobre 2006, in pieno giorno a Mosca, Anna è stata assassinata e finora il suo delitto è rimasto impunito. Un anno dopo a Milano si è costituita l’associazione Annaviva che conta oggi un centinaio di volontari: «Vogliamo tenere una luce accesa Continua a leggere

Elena Milashina, l’erede di Anna Politkovskaja

dal BLOG di Cristina Sivieri Tagliabue

Elena Valerievna Milashina è appena passata in Italia per ritirare il Premio Ischia dedicato aiDiritti Umani. Era lì, a pochi metri da me, e mi muoveva dentro qualcosa il sapere che questa giovane giornalista ha lavorato nella scrivania a fianco di Anna Politkovskaja. Dal ’97, infatti, Elena scrive per Aho Novaya Gazeta (Nuovo giornale), il principale quotidiano indipendente russo, e segue il lavoro d’inchiesta sull’uccisione della sua collega scomparsa, di cui viene considerata l’erede: la Politkovskaja, appunto (dopo cinque anni di processo è stato individuato l’esecutore, ma non ancora i suoi mandanti).
Elena Milashina scrive  inchieste in Cecenia Continua a leggere