La sana ribellione di una “certa” età

di Maria Elena Sini*

Una foto del 1962 di Vivian Maier della quale il 23 giugno si apre una mostra al Palazzo Ducale di Genova © Vivian Maier/Maloof Collection, Courtesy Howard Greenberg Gallery, New York. (http://www.vivianmaier.com/events/vivian-maier-palazzo-ducale-di-genova/)

Sarà che mi avvicino all’età in cui posso essere definita “anziana” ma il tema mi interessa. È vero che ho una “certa” età ma quando in astratto penso alla mia fascia di età non mi colloco nel segmento giusto, mi percepisco come più giovane. Se devo essere precisa mi sento più giovane della mia età anagrafica da un punto di vista fisico, perché sono piena di energia, non mi stanco facilmente, mi sembra di essere forte. Se invece penso all’aspetto mentale a volte mi sembra di essere vecchia, mi accorgo di aver visto tante cose, di aver attraversato tanti periodi della mia vita personale e della vita dell’umanità in generale. Ma pur con questo diverso tipo di percezione sono strenuamente convinta che si possa continuare ad essere utili, ad imparare, ad essere creativi sino alla fine del tempo che ci è concesso.

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Quell’avventura da inventare chiamata vecchiaia

di Angelica Mucchi Faina

Marina Capdevila, “Never too late for a first date” (https://vimeo.com/121647435) «Quello che mi piace comunicare con le mie opere è il desiderio di raggiungere la vecchiaia con piena vitalità, con gioia, vivendo senza limiti. Vivere la vita al massimo, fino alla fine», afferma l’artista catalana, nata nel 1985. A Bergamo sono in mostra alcuni suoi lavori nel Quadriportico del Sentierone per “Domina Domna”, Festival della cultura al femminile (fino al 1° maggio 2017)

Nel 2009, l’ingegner Eugenio Borghetti creò un caso e accese un certo dibattito sul Corriere della sera. Pieno di energia e in ottima forma fisica – andava in bicicletta, in palestra, insomma stava benone – scrisse una lettera al giornale in cui raccontava la sua esperienza di settantenne che voleva rendersi utile agli altri. La cosa risultò impossibile: «Volevo donare il sangue: non posso… mi rispondono che dopo i settant’anni il sangue non è più buono. Volevo lavorare sulle ambulanze: troppo anziano». Si iscrisse allora a un corso di volontari di base della Protezione civile, ottenne l’attestato e lo spedì alle varie sedi: nessuna risposta. Venne infine a sapere che per gli ultrasessantacinquenni non c’era niente, troppo vecchio per il volontariato. L’ingegnere ci rimase male: per la prima volta, a settant’anni, si era sentito «come uno che chiede l’elemosina».

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Una proposta per la parità di genere: “Uno zip per la politica, il 50/50”

di Anne Maass, Angelica Mucchi-Faina e Chiara Volpato

Il 13 febbraio 2011 si è svolta nelle piazze italiane, e non solo italiane, una mobilitazione delle donne per rivendicare dignità e pari opportunità nel nostro paese. Il successo della manifestazione è stato tale da superare ogni ottimistica previsione: una enorme quantità di persone – si è calcolato circa un milione – ha risposto alla domanda “Se non ora, quando?” gridando “Adesso”. Continua a leggere

Appello di Donne della Realtà: ADESSO BASTA, DIMISSIONI!

Basta: sentiamo il bisogno di dar voce alla rabbia, all’indignazione, alla vergogna che proviamo per la miseria morale e politica che ci circonda. Il solo modo per restituire dignità al nostro Paese è esigere le immediate dimissioni di chi ci governa calpestando le regole democratiche dettate dalla Costituzione. Invitiamo tutti, donne e uomini, a esporre in grande la scritta: DIMISSIONI fino a quando il nostro risultato non sarà stato raggiunto.

Chiara Volpato – Anne Maass – Angelica Mucchi Faina – Paola Ciccioli

Mandate le vostre foto a: donnedellarealta@gmail.com

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Chiediamo scusa a Elvira, alle donne albanesi, alle vittime della tratta da qualsiasi paese provengano

La battuta di Berlusconi sulle belle ragazze albanesi ha provocato in noi rabbia e indignazione, che si sono trasformate in profonda vergogna quando abbiamo letto la lettera di Elvira Dones sul sito di Repubblica.

Noi, donne italiane non rassegnate alla miseria morale, civile, politica che ci circonda, chiediamo scusa a Elvira, alle donne albanesi, alle vittime della tratta da qualsiasi paese provengano. Vogliamo dire loro che, anche se la nostra voce è soffocata e facciamo fatica a esprimere tutta la nostra indignazione per chi tanto indegnamente ci governa, proviamo rispetto, solidarietà, empatia per chi soffre sulla propria persona, nel modo più violento, le storture di questo paese.

Ogni giorno, negli scenari che ci competono, cerchiamo di segnalare la nostra resistenza. Da oggi lo faremo con un’urgenza in più.

Chiara Volpato
Anne Maass
Angelica Mucchi Faina

Donne della realtà