Salvatore e Alessandro Quasimodo, il figlio si riprende il palcoscenico

di Maria Elena Sini

Lettera-recensione su Assolo sul padre. Il teatro della vita, la famiglia dietro il Nobel (Aletti 2019), in cui Paola Ciccioli ha reso in forma di monologo gli inediti racconti privati di Alessandro Quasimodo.

Cara Paola,

ho trascorso domenica pomeriggio in compagnia di Assolo sul padre, uno squarcio sulla vita privata di un genio, ma, come dice il figlio “un analfabeta affettivo” che  “l’impatto con la profondità dei sentimenti  lo ebbe grazie all’incontro con mia madre”. Emergono aspetti  insospettabili  del poeta Salvatore Quasimodo per chi ne ha sempre avuto quell’immagine un po’ borghese che traspariva dai suoi sottili baffi neri, da  quel suo vestire composto e accurato, con il borsalino in inverno e con il cappello di paglia in estate. Mi pare che questo libro, con una documentazione preziosa, consenta un confronto tra padre e figlio che forse non è stato possibile quando il poeta era in vita. Finora molti di noi conoscevano solo l’immagine pubblica del poeta, che dopo aver avuto una serie di  occupazioni come impiegato riuscì ad affermarsi con la sua poesia sino a diventare quel monumento onorato  e riconosciuto in tutto il mondo tanto da essere insignito del Premio Nobel per la letteratura.

Illustriamo la recensione di “Assolo sul padre” a cura di Maria Elena Sini con l’immagine dell’impronta e degli scritti autografi di Salvatore Quasimodo che sono stati rinvenuti nella biblioteca Acclavio di Taranto. Un rinvenimento salutato dalla città pugliese come segno di buon auspicio per la proclamazione della capitale italiana della Cultura che avverrà domani 18 gennaio 2021 (Foto da http://www.laringhiera.net)

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In Cineteca con Sylvia e le altre “poetesse”

by Elizabeth Winder*

Sylvia 2

“Sylvia”, della regista neozelandese Christine Jeffs, apre la rassegna “Poetesse” in programma dal 3 al 19 maggio al Museo Interattivo del Cinema di Milano. Un grazie per le immagini a Margherita Giusti Hazon dell’ufficio stampa (www.cinetecamilano.it)

Sylvia Plath committed suicide with cooking gas. She was thirty, and she will always be thirty, wearing her long hair braided in a brown crown round her head. Her skin had gone pale from insomnia and English weather – it was the nuclear winter of 1963 – London’s coldest since the days of King James when the Thames froze over.

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“Dalla solita sponda del mattino/ io mi guadagno palmo a palmo il giorno”

di Alda Merini*

Alda_Merini

Alda Merini (Milano, 21 marzo 1931 – Milano, 1° novembre 2009)

IL GOBBO

Dalla solita sponda del mattino

io mi guadagno palmo a palmo il giorno:

il giorno dalle acque così grigie,

dall’espressione assente.

 

Il giorno io lo guadagno con fatica

tra le due sponde che non si risolvono,

insoluta io stessa per la vita

… e nessuno m’aiuta.

 

Ma viene a volte un gobbo sfaccendato,

un simbolo presago d’allegrezza

che ha il dono di una strana profezia.

 

E perché vada incontro alla promessa

lui mi traghetta sulle proprie spalle.

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