Se una canzone va ascoltata tenendo i figli per mano (e viceversa)

di Luca Bartolommei

da Claudia Mazzei

«È imparando la musica che molti cuori giovani imparano ad amare» (immagine dal profilo Facebook di Claudia Mazzei, presidente dell’Associazione Musicaingioco http://www.musicaingioco.com)

Mi capita spesso, insegnando chitarra a bambini ed adolescenti, di chiacchierare liberamente con i miei allievi nei necessari momenti di relax tra una scala, un accordo e un nuovo pezzo da preparare per il saggio di fine anno. I più piccoli mi parlano delle maestre noiose, mi mostrano i loro disegni, mi dicono che di musica ne ascoltano poca, a volte mi raccontano i loro sogni.

Con quelli più grandi parliamo di gruppi musicali, di generi musicali, di canzoni da imparare. Una delle cose che ripeto loro più spesso riguarda l’importanza che in un brano musicale riveste il testo, il messaggio che, al di là delle emozioni che ci danno le note, un testo può trasmetterci. Spesso parliamo di brani non in lingua italiana, quasi sempre in inglese, che invito a tradurre per cercare di capire quello che l’interprete dice, pratica che a volte lascia i ragazzi un po’ delusi. «Bella la musica, ma ‘sto tipo cosa mi sta raccontando, ma ce la fa?». Così si esprimono, a volte, i ragazzi e le ragazze.

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La “On The Run – Pink Floyd Tribute Band” durante il concerto del 19 febbraio scorso a Lu, in Piemonte (foto di Paola Ciccioli)

Mi chiedono che musica io suoni con i miei gruppi, e quando rispondo «con un gruppo che si chiama On the Run facciamo cover dei Pink Floyd» qualcuno si ricorda che i genitori gliene hanno parlato, altri parlano di un disco con la copertina nera visto a casa di un cugino, tanti citano quel pezzo dove i bambini cantano “we don’t need no education”.

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«Caro babbo, vorrei accompagnare mio figlio nella vita con la ricchezza della tua ironia»

di Antonio Del Lungo

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Padre e figlio sorridenti su una spiaggia in bianco e nero: Antonio Del Lungo bambino tra le braccia del babbo Silvano, scomparso il 15 febbraio. Avrebbe compiuto 94 anni a settembre

È stato immenso e non riuscirò mai a ricomporne un ritratto affidabile. I ricordi sono travolgenti, infiniti, intensissimi. Era figlio di persone modestissime; un padre falegname, poi impiegato, con la terza elementare, ed una madre altrettanto umile. Nella modestia dei nonni però si nascondeva una saggezza notevole, che il babbo respirò fin da subito facendone tesoro. Coltissimo, dotato di una preparazione umanistica vasta ed eclettica, aveva respirato ed assorbito sapere e conoscenza a pieni polmoni. Scelse e fu scelto da alcuni amici di grande spessore tra i quali Teresa Mattei, protagonista femminile della Costituente, Valdo Zilli, raffinato storico della Russia, Ettore Bernabei, dirigente pubblico di grandi capacità, e molti altri valorosi, falciati giovanissimi dalle vicende belliche. Poi Margherita Hack, lo storico dell’arte e restauratore Umberto Baldini e tanti e tanti pensatori, assidui come lui di salotti culturali fiorentini di eminenti accademici quali, ad esempio, Vittorio Sàntoli e Giorgio Pasquali. Antifascista, ateo, pacisfista da sempre, refrattario a qualsiasi ideologia “massificatrice”, fu probabilmente un liberale venato da anarchia.

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La donna scappata dal marito: ora è lui che la accusa. Mentre il giudice l’ha allontanata dai figli

di Paola Ciccioli

Edward Munch, "L'urlo" (1893)

Edward Munch, “L’urlo” (1893)

Vi devo un aggiornamento sulla storia di cui ho scritto il 14 agosto quando, alla fermata dell’autobus, ho incontrato una donna che mi ha raccontato di essere scappata dal marito violento e cocainomane.

Chi ci segue sa che, qualche giorno dopo, non avendo più avuto sue notizie, sono andata a cercare la suora alla quale la donna, appena arrivata in treno a Milano da una città del Sud, aveva chiesto aiuto e l’indicazione di un centro per le vittime di violenza domestica.

Dopo settimane di silenzio, inframmezzate da segnali “incerti”, ieri ho avuto un lunghissimo colloquio con la legale che assiste la donna e sono venuta a conoscenza di fatti molto, molto, gravi. Come purtroppo avevo intuito, è arrivata la conferma di una situazione degradata e “a rischio” nella quale si stanno però ridisegnando – almeno in questa fase – ruoli e comportamenti.

Dalla legale ho infatti appreso che l’uomo ha denunciato la moglie per un reato gravissimo che lei avrebbe tentato di commettere ai suoi danni. Servendosi, per questo, di un ragazzino di 17 anni, cioè minorenne, che sarebbe già stato sentito dagli inquirenti. Nel frattempo, la magistratura ha deciso «l’allontanamento di lei dalla casa familiare» e dunque dai suoi tre figli.

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Suicida a 13 anni dopo gli stupri: un graphic novel per Carmela Cirella

A sei anni dalla morte ancora nessun colpevole

io-so-carmeladi Daniela Natale

Oggi poteva essere un grande giorno per la giustizia italiana, per la famiglia di Carmela e per tutte le donne. Invece è stato un venerdì di caldo asfissiante, di avvocati in sciopero e udienze rinviate. Una udienza in particolare la aspettavamo con ansia, invece dovremo attendere l’11 ottobre per assistere alla sentenza definitiva, per dare un senso al volo di Carmela che si è suicidata, a Taranto, vittima dei suoi stupratori, che l’hanno violata, e delle istituzioni, che non l’hanno saputa ascoltare Continua a leggere