Giovanna Gammarota, sulle tracce del paesaggio sacro di Pasolini

I Sassi di Matera fotografati da Giovanna Gammarota

di Paola Ciccioli

«Non ci vuole niente a distruggere la bellezza». Ancora “I cento passi”, ancora pensieri e riflessioni sul film che l’associazione “Adesso Basta” ha riproposto la sera del 1° febbraio alla Camera del lavoro di Milano Continua a leggere

Il grido delle donne al Paese umiliato

di Natalia Aspesi

Natalia Aspesi conversa con Paola Ciccioli nella sede dell’Unione femminile di Milano, al termine dell’incontro del 13 febbraio 2020 su giornalismo e giornaliste (foto di Ivana Tamoni De Vos)

Duecentomila a Roma, centomila a Milano e Torino, 50mila a Napoli, 30mila a Firenze, 20mila a Palermo, persino a Bergamo 2000. In tutte le 230 piazze italiane, più una trentina straniere, almeno un milione, forse di più, non ha importanza Continua a leggere

Se non ora quando?

“Apprendo adesso che siamo un milione nelle piazze di tutta Italia”. Così l’attrice Angela Finocchiaro, dal palco di piazza del Popolo nel corso della manifestazione ‘Se non ora quando?’. Dalla piazza un solo grido rivolto al premier, “Dimissioni”.

Domina piazza del Popolo un grande striscione firmato dalle Donne del Sud: “non chiamatemi escort, sono una puttana. Non chiamatemi puttana, sono una schiava”. E proprio sotto lo striscione Continua a leggere

Donne: l’urlo dell’indignazione

(ANSA) – ROMA, 13 FEB – E’ partito dal palco di piazza del Popolo a Roma l’urlo delle donne ”indignate” che oggi manifestano in tutta Italia e all’estero per rivendicare la dignita’ del sesso femminile. Al via dell’attrice Isabella Ragonese, da piazza del Popolo e’ partito, dopo un minuto e mezzo di silenzio, l’incitazione ”Se non ora quando?”, a cui la piazza ha risposto ”Adesso”. 13 febbraio, 15:01

Senoraquando… per un’Italia in salute. Chiara e Alice da Verona: ADESSO BASTA, DIMISSIONI!

Chiara Stella e Alice Todesco..,madre e figlia, Verona…perché bisogna anche un po’… sorriderci su…

Voglio dire sono italiana senza dovermi più vergognare

Alcuni mesi fa, a Londra, in un’intervista, mi fu chiesto cosa pensassi dell’ultima di Berlusconi: aveva intercesso presso la questura a favore di una ragazzina marocchina accusata di furto. Pensai che il premier avesse sentito la notizia alla radio – un’immigrata che ruba per fame, vittimizzata dalla polizia (da avvocato dei minori conosco bene quel tipo di “razzismo istituzionale”) – e d’impulso si fosse mobilitato per lei. “L’intervento a favore di un’emigrante islamica è un bel gesto,” dissi. Quando andai in Sicilia fui rimproverata da amici e parenti per le incaute parole: la ragazzina che avevo immaginato povera e indifesa era Ruby Continua a leggere