di Luca Bartolommei

Fogli di carta stesi ad asciugare nella fabbrica Enrico Magnani Pescia. A questa azienda e all’arte della carta fatta a mano è dedicata la Mostra Principe della prossima edizione di Artigianato e Palazzo. Firenze, Giardino Corsini, dal 16 al 19 settembre 2021. Foto da Studio Maddalena Torricelli
Nelle eleganti e confortevoli sale della Galleria Corsi in via Bagutta a Milano, tra dipinti di Hayez e Mazzola, sotto gli occhi di un marmoreo Napoleone (proprio lui), e con vista su un delizioso giardino interno, si è tenuta martedì 8 giugno la conferenza stampa di presentazione della XXVII edizione di Artigianato e Palazzo che si svolgerà dal 16 al 19 settembre nel Giardino Corsini a Firenze.
Sarà un’edizione per certi versi inedita, perdonate il calembour, in quanto oltre alle consuete aree destinate alla mostra saranno aperti al pubblico alcuni spazi privati al piano terra del Palazzo finora inaccessibili. Quindi si vedranno all’opera artigiane e artigiani al lavoro anche nelle scuderie e nelle rimesse che venivano occupate per il ricovero e la manutenzione delle carrozze. Anche nei garage, e qui potrebbero verificarsi incontri inattesi, chissà, magari con meccanici alle prese con biciclette varie piuttosto che con una Fiat Balilla, così ci hanno spiegato Sabina Corsini, presidente dell’Associazione Giardino Corsini e Neri Torregiani, organizzatore nonché ideatore, di Artigianato e Palazzo.
La Mostra Principe ha titolo “Enrico Magnani Pescia. L’arte della carta a mano dal 1481” e sarà fruibile nel Salone da Ballo. Ben tre interventi ci hanno guidato attraverso il mondo della carta fabbricata artigianalmente, tra storia, organizzazione manageriale e operatività di ogni giorno. Carte bollate, filigranate, banconote, titoli finanziari, ma anche (mi sono sentito subito meglio) carta da musica, da lettera, biglietti e bigliettini. Pezzi unici, fogli unici, irripetibili, il bel saper fare delle mani, dell’ingegno, del lavoro, dell’artigianato che diventa, forse è un po’ banale ma è così, arte. Alcuni nomi di committenti come Napoleone Bonaparte ma soprattutto Puccini, D’Annunzio, Morandi, Burri mi hanno fatto girare la testa: artisti che scrivono su carta d’artista… robb de màtt, mi sono immaginato il Maestro di Torre del Lago mentre compone il Te Deum di Tosca, mah, suggestioni di carta, grazie alle parole di Massimiliano Bini, direttore del Museo della Carta di Pescia, Francesco Magnani, amministratore dell’impresa Enrico Magnani Pescia e Marco Carrara, vice-presidente della stessa.
Un segnale importante, eravamo in presenza, di nuovo in presenza! Un ricordo della principessa Giorgiana Corsini, scomparsa improvvisamente la scorsa estate, è doveroso, e sono convinto che il ripartire, il continuare e il perseverare siano parte del messaggio che ci avrebbe trasmesso.
Quello di mastro cartaio è un mestiere che si impara lentamente, difficile da insegnare, si impara e basta anche perché ogni individuo ha la propria propria “mano” e la propria sensibilità che viene affinata appunto con il tempo, la pratica e l’osservazione. Perché poi hai solo 6 o 7 secondi al massimo per stendere sul telaio in legno e rame il materiale che diventerà un foglio di carta, poi l’acqua se ne va e non si può più intervenire. Slow paper, verrebbe da dire, ma da realizzare in fretta.

Sabina Corsini durante la presentazione della manifestazione. Foto dal cellulare di Luca Bartolommei
Ho usato finora termini declinati quasi solo al maschile, ma ad una mia precisa domanda è stato risposto che tra le prime lame della squadra artigianal-artistica di casa Magnani, non solo provette cucitrici quindi, la componente femminile è ben presente e soprattutto di altissimo livello.
Facciamo dunque passare la probabile canicola estiva per ritrovarci, in un settembre che ci auguriamo sereno sotto tanti aspetti, nella limonaia di Giardino Corsini a Firenze annusando tra tutti i profumi possibili anche quello della carta, perché la carta un profumo ce l’ha, eccome.
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