Testo e traduzione di Luca Bartolommei
«Qualcuno qui si ricorda Vera Lynn? Qualcuno ricorda come diceva che ci saremmo di nuovo incontrati, in una qualche giornata di sole? Vera, Vera, cosa ne è stato di te. C’è qualcuno, qui, che si senta come me?»

Dame Vera Lynn (Londra, 20 marzo1917 – Ditchling, 18 giugno 2020) è scomparsa ieri all’età di 103 anni. Simbolo femminile di una Gran Bretagna che ha saputo resistere, per poi vincere, negli anni tremendi della seconda guerra mondiale. La sua voce e le canzoni che ha cantato hanno dato conforto e speranza a un’intera nazione. Foto da http://www.pinkvilla.com
Nel corsivo sopra la fotografia di Vera Lynn le parole che Roger Waters le aveva dedicato, con affetto e un filo di tristezza, in Vera toccante brano contenuto nell’album capolavoro dei Pink Floyd “The Wall”.
Vera Lynn durante la seconda guerra mondiale è stata la “fidanzata” dei soldati britannici, vera e propria Lili Marleen d’Oltremanica. Il concetto era un po’ quello, una donna a cui pensare per alleggerire l’angoscia di chi poteva restare per sempre in qualche deserto o in fondo al mare o in una jungla piuttosto che a guardare (si fa per dire) le stelle del bel cielo d’Italia. Cosa successa il 18 febbraio 1944 al sottotenente dell’8th Royal Fusiliers, da poco sbarcato ad Anzio, Eric Fletcher Waters, padre di Roger.
La canzone che dava ai militari in guerra e alle loro famiglie la speranza di potersi un giorno rivedere si intitola We’ll meet again, pubblicata nel 1939, composta da Ross Parker su testo di Hugh Charles. Stanley Kubrick l’ha inserita nei titoli di coda de “Il dottor Stranamore” ma è stata usata anche per musical e serie televisive.
I Pink Floyd aprono il loro “The Wall – live” proprio con una breve citazione della We’ll meet again di Vera Lynn prima dell’entrata in scena del Master of Ceremonies Atmos (l’attore Gary Yudman) che fa da breve prologo ad uno degli attacchi più famosi della storia del rock, lo schiaffone musicale di In the Flesh?.
Vera Lynn era bella e giovane, nel periodo non c’erano molte altre cantanti nel Regno Unito, e dando una notevole prova di coraggio personale andò a cantare per le truppe, per esempio in Birmania, Egitto e India. Insomma il simbolo perfetto dell’essere british, come diremmo oggi, “dentro”. Di sicuro è rimasta nel cuore e nell’anima di quella generazione che ha vissuto insieme a lei le fatiche e i dolori disumani della guerra.
Certo, ma bisogna attualizzare caro Luca, sennò parli sempre e solo di tempi lontani o addirittura lontanissimi. Vero. In questo caso mi viene in aiuto una donna, una signora, addirittura una regina…
Lo scorso 5 aprile la Regina Elisabetta II ha rivolto un messaggio alla nazione che ho seguito con interesse ed emozione. Si capiva che stava terminando il discorso e dentro di me dicevo dillo… dillo… (urca, dare del tu alla Regina, sono proprio italiano…), insomma, ha terminato dicendo che (gli ultimi saluti e i ringraziamenti a tutti non valgono ) “verranno giorni migliori, saremo di nuovo con i nostri amici, saremo di nuovo con le nostre famiglie, we will meet again”. L’ha detto. Anche lei è una donna coraggiosa e ha ricordato ai sudditi (sissignore, sudditi!) e anche al mondo intero quanto sia importante stare uniti nelle difficoltà e non perdere mai la speranza. Impossibile evitare un inizio di lacrime agli occhi.
Proprio come quando nel video di un concerto del 1984 Dame Vera Lynn, che saluto con grande rispetto, canta The white cliffs of Dover.
E provateci voi a non commuovervi…
We’ll meet again – Vera Lynn – Parker/Charles – 1939
We’ll meet again
Don’t know where
Don’t know when
But I know we’ll meet again some sunny day
Keep smiling through
Just like you always do
‘Till the blue skies drive the dark clouds far away
So will you please say hello
To the folks that I know
Tell them I won’t be long
They’ll be happy to know
That as you saw me go
I was singing this song
We’ll meet again
Don’t know where
Don’t know when
But I know we’ll meet again some sunny day
TRADUZIONE IN ITALIANO
Ci rivedremo
Non so dove né quando
Ma so che ci incontreremo ancora
In una giornata di sole.
Continua a sorridere come fai sempre
Finché il sereno porterà lontano
Le nuvole scure.
Quindi saluta le persone che conosco
e dì loro che non starò via molto
Saranno felici di sapere
Che mentre mi hai visto partire
Stavo cantando questa canzone.
Ci rivedremo
Non so dove né quando
Ma so che ci incontreremo ancora
In una giornata di sole.
Traduzione a cura di Luca Bartolommei
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