Antonietta Raphaël, una madre con pennelli e violino

Testo e ricerca iconografica di Luisa Nattero*

La nostra amministratrice del Gruppo Facebook Donne della realtà, Paola Ciccioli, mi ha chiesto di dirvi qualcosa della mamma di Miriam Mafai, la brava artista Antonietta Raphaël.

Antonietta Raphaël, “Autoritratto con violino” (dettaglio), 1928, olio su tavola, 52.3 x 35.5 cm, Roma, collezione privata. «La figlia Miriam racconterà poi che la madre arrivò a Roma con un violino, un candelabro a sette bracci e un’edizione antica delle Metamorfosi di Ovidio».

Figlia di un rabbino lituano di cui rimase presto orfana, Antonietta Raphaël era nata nei pressi di Vilnius; emigrata con la famiglia a Londra a 10 anni, vi studiò musica, diplomandosi alla Royal Academy. Dal ’19 a Parigi e dal ’24 a Roma, i suoi interessi virarono verso le arti visive.

Compagna e poi moglie del pittore Mario Mafai, ebbe tre figlie: Miriam, scrittrice e giornalista, Simona, senatrice e scrittrice e Giulia, scenografa e costumista.

Dal 1930 la sua attività fu principalmente quella di scultrice, antiaccademica e più vicina a correnti espressioniste d’Oltralpe che alla cultura visiva del Novecento italiano. Dall’applicazione delle leggi razziali, la famiglia trovò rifugio a Genova, dove venne protetta dai collezionisti Emilio Jesi e Alberto Della Ragione. Solo nel secondo dopoguerra qualche critico cominciò a riconoscerne il valore e il ruolo anticipatore di correnti successive.

Era nata il 29 luglio 1895.

Non mi risulta che né GenovaRoma le abbiano dedicato vie o spazi cittadini e me ne rincresce.

*Un ammirato grazie alla professoressa Luisa Nattero per questo suo prezioso contributo.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...