Testimonianza di Alessandro Quasimodo
raccolta da Paola Ciccioli

In questa eccezionale immagine, l’attrice Teresa Franchini è con Tino Carraro sul palcoscenico del Piccolo Teatro di Milano proprio nel “Processo a Gesù” di Diego Fabbri, regia di Orazio Costa, scene di Bruno Colombo, stagione 1954-55, rimasta impressa nella memoria di Alessandro Quasimodo. (Fotografia: Bernardi http://archivio.piccoloteatro.org/)
La grande attrice Teresa Franchini (Rimini, 18 settembre 1877 – Sant’Arcangelo di Romagna 10/8/1972) raccontata da Alessandro Quasimodo.
Teresa Franchini era un “tipetto”, aperta, una donna di una schiettezza assoluta. A volte si rimproverava di non essersi morsa la lingua, invece di dire ciò che pensava e danneggiarsi così da sola. Anche con lei, come con Emma Gramatica, il primo incontro è avvenuto a teatro attraverso l’emozione che è riuscita a trasmettermi dal palcoscenico. È successo al Piccolo di Milano, quando l’ho vista nel Processo a Gesù di Diego Fabbri, con la regia di Orazio Costa. Interpretava la vecchia delle pulizie. E aveva un suo monologo, una parte di pochi minuti rispetto all’intero respiro del lavoro. Però diventava la protagonista indiscussa della scena e del dramma.
Una sera, quando ormai abitavo a Roma, la incontrai al Teatro Quirino. Eravamo entrambi in platea e un amico me la presentò. Lei mi disse: «Perché non vieni a trovarmi, abito all’Hotel Moderno, proprio qui di fronte». «Ah, se mi dà questa possibilità, volentieri». Era il 1963 e da allora ho cominciato a frequentarla assiduamente, a seguire le sue lezioni, ad aiutarla quando aveva bisogno di un partner per le allieve. Ed è stato lì che ho conosciuto Ira Fürstenberg e sono nate le voci di un nostro presunto fidanzamento. Ira era stata mandata a prendere lezioni di recitazione dalla Franchini da Alberto Lattuada e, come faceva con le altre allieve, Teresa la riceveva in camera o, a volte, in una saletta dell’albergo in cui viveva grazie a una piccola pensione ottenuta dal ministero dello Spettacolo. Pensione che poi peraltro le fu tolta e proprio nel momento più difficile della sua vita, quando si stava avvicinando ai novant’anni.
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