I ricordi si fissano nella Rete, dalle scatole escono documenti che raccontano le vite delle persone e delle comunità. Noi, qui, a mettere insieme i tasselli del grande e composito puzzle.

Illustriamo questo post con l’immagine di un libro che è anche un atto d’amore per Urbisaglia e le bellezze delle Marche: “Alla scoperta dell’antica Urbs Salvia” di Francesca Pettinari e Giuseppina Poloni (Giaconi Editore, 2016). Scrivono le autrici: «Questo libro nasce da un miscuglio di tante cose: l’amore per il territorio, l’interesse per la storia, la grande passione per l’archeologia, la volontà di cercare di far capire a tutti, in particolar modo ai più piccoli, quanto sia bello e interessante il nostro passato» (http://www.archeomarche.beniculturali.it/index.php?it/120/museo-archeologico-statale-di-urbisaglia)
Due giorni fa abbiamo pubblicato il ricordo di “suor Lina” da parte di Anna Caltagirone. A Urbisaglia sanno bene chi è quella suora tutta vestita di nero che ha preso in custodia e aiutato ad attraversare l’infanzia varie generazioni di ex bambini cresciuti nel paese marchigiano che spesso ricorre nei nostri post. Ma anche per chi non è nato lì, e non è stato affidato all’Asilo Giannelli (oggi sede della Biblioteca), è di grande importanza conoscere i cambiamenti intervenuti nel sistema scolastico e il passaggio, come nel caso di “suor Lina”, da semplice religiosa a “maestra giardiniera”. Ed ecco la lettera che la madre superiora Maria Ruffini inviò ad Anna Caltagirone, insieme con un piccolo regalo per la ricorrenza di Sant’Anna, per ringraziarla di aver aiutato la suora ad ottenere il diploma.
«Urbisaglia, 22.7.1968
Gent.ma Sig.ra Anna,
Immensamente grata per quanto ha fatto per S. Lina, mi permetto inviarle questa sciocchezza.
Questo piccolo ricordo che ha riportato S. Lina da Cori, sarà per la sua festa ormai tanto vicina.
Quel giorno tutte le nostre preci saranno per Lei, affinché la grande Santa di cui porta il nome, le ottenga da Gesù le grazie più belle e sante. Per il lavoro svolto, meriterebbe un monumento! Il Signore soltanto potrà compensarla adeguatamente!
Mi sento tanto grata e commossa per i tanti sacrifici fatti per noi durante questo anno. Soltanto con la preghiera più fervida, potrò ricompensarla.
Lei intenda di aver compiuto un grande atto di carità, che le attirerà dal cielo sulla cara famiglia, le grazie più belle e sante.
Di nuovo grazie, ed auguri infiniti.
Caramente la saluto
S Maria Ruffini»