di Paul Cézanne

“Les grandes baigneuses”, Paul Cézanne (Aix-en-Provence, 1839 – 1906). Philadelphia Museum of Arts (http://www.philamuseum.org/)
Aix, 9 aprile 1858
Buongiorno, caro Zola
Prendo la penna infine
E com’è mio costume
Ti dirò innanzitutto
Come nuova locale
Che un forte temporale
Col suo sforzo possente
Fa cadere in città
Un’acqua che fertile fa
Dell’Arc la riva ridente.
Sia la nostra montagna
Che la verde campagna
Sentono la primavera,
Il platano germoglia,
Si corona di foglie
Il verde biancospino dai bianchi fiori.
Ho appena visto Baille; questa sera andrò da lui in campagna (parlo del grande Baille) e perciò ti scrivo:
Il tempo è nebbioso
Oscuro e piovoso
E il pallido sole
Non fa più brillare
Dai cieli per noi
I fuochi rubino ed opale.
Da quando hai lasciato Aix, amico caro, mi opprime una cupa tristezza; non mento, credimi. Non mi riconosco più, sono pesante, torpido e lento. Senti, Baille mi ha detto che tra una settimana avrà il piacere di far pervenire nelle mani di tua Grandezza eminentissima un foglio di carta in cui ti esprimerà la sua, e i suoi, tristezza e dolori per essere lontano da te. Davvero mi piacerebbe vederti, e penso che ti vedremo, io e Baille (beninteso), per le vacanze. Allora eseguiremo, realizzeremo i progetti che abbiamo formulato, ma nell’attesa piango per la tua assenza.
Addio mio caro Émile:
Ora sull’onda mobile
Lieto non corro più
Come le volte in cui
Le nostre agili braccia
Simili a serpenti
Sopra i docili flutti
Si muovevano insieme.
Addio, belle giornate
Dal vino accompagnate!
Che pesche fortunate
Di pesce spaventoso!
Quando nella mia pesca
Lungo la riva fresca
Nulla sull’aspro legno
Prendevo di mostruoso.
Ti ricordi il pino sulla riva dell’Arc, che protendeva la testa chiomata sopra l’abisso che si apriva ai suoi piedi? Quel pino che col suo fogliame proteggeva i nostri corpi dall’ardore del sole, ah! gli dei lo preservino dall’assalto molesto della scure del boscaiolo!
Pensiamo che verrai a Aix per le vacanze, e allora, corpo d’un cane, allora viva la gioia! Abbiamo progettato cacce mostruose e smisurate come la nostra pesca.
Presto, mio caro, ricominceremo la caccia ai pesci, se il tempo regge; è magnifico oggi, infatti è il 13, e riprendo a scrivere.
*Tratto da Paul Cézanne. Lettere, a cura di Elena Pontiggia (SE, 1985). Al rapporto tra il pittore Paul Cézanne e lo scrittore Émile Zola, due tra i principali protagonisti della cultura francese dell”800, è dedicato il film “Cézanne et moi” di Danièle Thompson (2016) che Fondazione Cineteca Italiana presenta in anteprima allo Spazio Oberdan di Milano dall’11 al 29 aprile 2017.