La lista del burbero

di Elena Novati*

Celentano per pezzo di Elena (da passare)

Adriano Celentano nel film “Il burbero” di Castellano & Pipolo (1986)

B. è il burbero.

In effetti al mondo non abbiamo certo bisogno di sole carezze, di sola gente che vorrebbe abbracciarci sempre e comunque, di sole persone che viaggiano unicamente con le lenti rosa.

B. non ha molto interesse nell’incoraggiare a vedere tutto rosa, ecco perché sa stare bene: non vive dietro al vetro, non sta ad aspettare che il mondo passi “in qualche modo”, non sta ad attendere che le persone cambino in funzione di un ipotetico “meglio”, non ti giudica se sa che hai piena coscienza di quel che stai facendo, per quanto tu possa essere destinato a sbagliare. Realtà. Piedi per terra.

B. ascolta molto attentamente, tace spesso mentre tu racconti.

Tiene alle persone, sa come farlo e non si vergogna di volere quel tipo di bene che tutti vorrebbero sentirsi dedicato almeno una volta nella vita. È il bene di chi non teme di sentirsi depredato se regala il suo tempo a un amico. È il bene di chi non ha interesse a fare i conti sul momento: se ti dimostro bene ora, non mi aspetto che tra due minuti tu mi dimostri la stessa cosa con un gesto eclatante. È il bene di chi ti parla perché vede chi sei. Non ti dice quello che vorresti sentirti dire, ma ti dice quello di cui hai bisogno: nel bene, nel male. Sempre.

B. sa essere fragile, non si vergogna di ammetterlo e non prova vergogna nel chiedere aiuto, perché non c’è bisogno di sembrare indistruttibili per essere validi e apprezzati: affidare una fragilità a un’altra persona, ogni tanto, è esattamente quello che rende forti.

È facile dire che va tutto bene, è semplice non parlare mai di sé, perché solo così è possibile non mettersi mai in gioco e fingere di essere forti, senza doversi preoccupare di dover restituire quello che ci è stato dato in amicizia o in amore, ma funziona così: si è fragili, ci si affida a qualcuno in cui riponiamo fiducia, si sta meglio; non c’è un tempo massimo per restituire il favore e B. lo sa. È il motivo per cui non si vergogna di chiamarti per averti vicino: si aspetta solamente che tu sia lì, non che tu faccia un miracolo se c’è un problema in vista, perché non ha bisogno di un sostituto, ma di sostegno. Questo suo modo di essere è quel che di importante sa offrire a chi ha vicino, con la stessa leggerezza con la quale non si sente in obbligo di essere disponibile con tutti.

Celentano per pezzo di Elena (da passare)

Il protagonista del secondo “ritratto a parole” di Elena Novati adora il film “Il burbero” con Adriano Celentano e capita che sfidi l’autrice del post a colpi di battute

Si tende a credere che un burbero sia una persona generalmente sgradevole, invece sa solo valutare le persone che non vuole nella sua vita e se possibile le allontana, conosce la “dose di sé” da poter concedere. Una caratteristica sottovalutata, a me succede spesso di essere accondiscendente senza un preciso motivo, come se compiacere alcune persone fosse un dovere morale. Se B. è capace di dare tanto, lo deve anche alla sua capacità di togliere a chi non ritiene indispensabile, senza essere mai una persona maleducata o strafottente, perché nel suo “levare” alcuni soggetti dalla lista non prova risentimento o voglia di rivalsa, è semplicemente capace di lasciar andare e si tiene stretti gli amici. Quel che più di tutto rende B. una delle (mie) persone speciali, è la sua capacità di legittimare i sentimenti: rabbia, timore, frustrazione, insicurezza, amore (anche quello sbagliato) e soddisfazione, puoi esprimerli anche nella maniera più confusa e mai, con B., ti sentiresti “stupido”.

Il valore impagabile di conoscere una persona del genere è la sensazione di potersi mostrare come-si-è-davvero senza preoccuparsi di dover dare spiegazioni o scuse al proprio modo di essere e vivere. Questo rende B. quella persona da tenere vicina, sempre, perché mai ti farà sentire solo; la tesserina mancante che completa il puzzle dei giorni.

Una birra acida e uno zaino in spalla.

*Secondo “ritratto” di Elena Novati che, come vediamo, non disegna con le parole soltanto profili di donna. Nei sabati che verranno (questo è il suo giorno) anche “ritratti” di persone che non stima affatto.

6 thoughts on “La lista del burbero

  1. Cara Amica mia,

    Una riflessione come la tua non merita una risposta affrettata e perciò mi scuso se non sarà perfetta come il tuo magnifico scritto. La verità è che essere così forse è la strada più breve o forse la più semplice. Siamo ciò che siamo e niente di più, per quanto possiamo fingere o rinchiuderci nelle maschere la verità è che siamo così come siamo. Sono stufo ormai da anni di dover essere qualcosa o dare qualcosa per ottenere in cambio qualcosa o l’essenza di qualcosa che non è reale perché ciò che lo Muove non è reale. Non posso provare pena o essere triste per chi non conosco perché sono umano e amo solo ciò che conosco, il resto è ipocrisia: volersi ergere ad una compassione divina che non è nostra e non ci appartiene. Perché l’uomo è uno strafottente e tende spesso a comportarsi come Dio, ma ciò che ne esce è solo una triste mimica. Perciò non giudico la gente o meglio non impongo la mia visione, credo che tutti siano liberi di essere stupidi, intelligenti, etero, gay, drogati o super palestrati. Non mi frega niente di ciò che sei o no, mi interessa solo sapere se voglio spendere il mio tempo con te. Se vali o non secondo o due o mille anni della mia vita. Non prendo l’apertivo con chi penso sia idiota e non voglio che qualcuno che crede uguale di me lo prenda con me. Non voglio la
    Commiserazione delle persone, voglio la carezza di un vero amico. La vita è troppo breve, troppo incasinata per perdere tempo a piacere a tutti: chi se ne frega. Perché devo vestirmi come un top model per fare la spesa?! Perché devo essere gentile con tutti?! O perché scortese?! La verità è che scelgo, io scelgo a priori in questo casi perché mi va così, è più comodo e spesso ci prendo. Però cara amica ciò che sono io lo so bene, ma voglio dire qualcosa di te. Vedi anche Newton si sentiva strano a parlare della gravità ai rincoglioniti che aveva intorno… Nel senso non sentirti strana solo perché fino ad oggi ti si sono accostate molte persone inutili. Io ti voglio bene e te ne voglio perché sei speciale, davvero! La metà della gente che legge qui probabilmente sono come letame da campo. Tu sei speciale davvero, hai idee speciali e parli in modo speciale. Sei dolce e intelligente come poche persone. Sei superiore, lo sei e lo sarai sempre. Gli altri, tutti spesso saranno come scimmie e magari ti sentirai sola. Abbi fede, tra noi ci riconosciamo. E avrai sempre un B. Vicino a te. Io non sono speciale, sono solo un egoista, cinico e bastardo… Mai quando amo e quando odio lo faccio con vera passione con l’anima tutta. Io non sopravvivo lobotomizzato davanti a sto mondo di merda, io vivo ogni giorno e ogni giorno mi incazzo, sorrido o piango per come sono. Non mi interessa che qualcuno mi capisca, voglio solo che qualcuno mi smentisca. E tu lo hai fatto. In questo sei davvero speciale, per avermi smentito. Aver smentito il mio cinismo e avermi fatto sentire quel vero sentimento umano che ci rende tali. Così amica mia mentre il mondo recita una nelle trama su Facebook e all’aperitivo, noi ne ridiamo… e silenziosi ci sentiamo liberi, fieri e vicini come loro, tutti loro, non si sentiranno mai. Un abbraccio come quello che mi hai donato e che ricorderò sempre. B.

    Ps ho scritto e non ho riletto se avete problemi leggetevi il vocabolario che è scritto bene o infilatelo nel… che magari imparate delle parole nuove… Tipo abecedario.

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  2. Chi fa il burbero tiene le persone a distanza per paura di coinvolgersi. Poi se penso al burbero mi viene in mente il nonno di heidi, quale migliore esempio di burbero che si è isolato per evitare il mondo?! Non so come fai tu a trovarci qualcosa di bello in questo. Ma ovviamente sono punti di vista.

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    • Forse non ha letto bene: “Si tende a credere che un burbero sia una persona generalmente sgradevole, invece sa solo valutare le persone che non vuole nella sua vita e se possibile le allontana, conosce la “dose di sé” da poter concedere. Una caratteristica sottovalutata, a me succede spesso di essere accondiscendente senza un preciso motivo, come se compiacere alcune persone fosse un dovere morale. Se B. è capace di dare tanto, lo deve anche alla sua capacità di togliere a chi non ritiene indispensabile, senza essere mai una persona maleducata o strafottente, perché nel suo “levare” alcuni soggetti dalla lista non prova risentimento o voglia di rivalsa, è semplicemente capace di lasciar andare e si tiene stretti gli amici”.
      Io sono burbera molto spesso, non mi interessa farmi coinvolgere in relazioni con persone di cui non mi interessa sapere nulla. Non significa evitare il mondo, significa indirizzare energie verso rapporti soddisfacenti, per la quantità…esiste FB.
      Saluti al nonno!

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      • Ah, quindi il post parlava di te. Scusa, io sono partita dal presupposto che tu parlassi di una terza persona e che in qualche modo volessi capire il suo modo di fare e spiegarlo anche. Io di mio per esempio sono molto selettiva nella mia vita, quindi capisco il fatto che tu dica di voler scegliere con chi stare. Io purtroppo alcune volte ho avuto a che fare con persone burbere che poi hanno dimostrato aggressività e questo mi è dispiaciuto moltissimo. Perchè è vero ognuno è libero di scegliere chi vuole ma ci sono modi e modi per dirlo. Poi se una persona magari è sensibile come me, e ce ne sono, allora può succedere che ci si senta feriti ancora di più da certi modi.

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  3. Una sola precisazione: attenzione con la psicologia da edicola, perché correlazione non implica causalità, un concetto molto caro e mutuato dalla statistica (dunque, se un individuo è un burbero e seleziona molto i propri rapporti personali, non vuol per forza dire che lo stesso individuo sia anche un antisociale spaventato dalle relazioni. Può essere semplicemente che di *noi* non gli importi nulla) Coinvolgersi o tenere le persone a distanza sono due polarità che non implicano a priori la necessità di patologizzare un individuo. so che la tentazione è forte, ma le diagnosi lasciamole a chi di dovere. Qui si parla di impressioni, di ciò che è “per me”, per “te”, per “voi”… fine OT 😉

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