di Elena Novati
Domani è sabato e il sabato è dedicato ai ritratti a parole di Elena, che qui spiega come è nata l’idea di dipingere scrivendo.
Ritratti a parole: siccome non so decisamente tenere in mano una matita per fare un disegno degno di tale appellativo, ho pensato che fosse meglio prendere la penna e mettermi a fare dei ritratti-scritti. Non metterò volutamente il nome dei soggetti, solo le iniziali, ma se vorranno potranno commentare e “svelare” la loro identità. Non mi interessa dirvi se una persona sia bella o brutta, mi interessa solo raccontare chi è per me.
L’idea è nata più di un anno fa, quasi in concomitanza con il primo ritratto di E., perché ho pensato che sarebbe stato bello riuscire a descrivere qualcuno a parole. Sembra facile, ma quando ci si ritrova a dover parlare di qualcuno ci si sofferma quasi sempre su aspetti molto generali o su situazioni specifiche, forse perché sembra banale voler spiegare a parole una persona, ma io stessa mi son sempre trovata in difficoltà quando ho tentato di andare oltre ai soliti aggettivi di circostanza. Ecco da dove nasce l’idea dei ritratti a parole; mi permetto di scrivere e tengo a precisare che questo tipo di ritratto, se possibile, sarà ancora meno oggettivo di quelli classici: ai miei occhi, certe persone sono come le descriverò. Niente photoshop per l’anima.
bellissimo…. brava Elena! E’ vero, l’anima non ha bisogno di Photoshop; dev’essere “dipinta” così, con la sua purezza interiore, senza fronzoli, né orpelli. Buona giornata! 🙂
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Speriamo di riuscirci! Certe sfumature son sempre difficili 😉
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Come ti capisco… è un lavoro difficile, è vero, ma bisogna pur provarci… Buon pomeriggio!
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