Che macedonia horror fuoriesce dalla Tv!

di Adele Colacino

Adele Colacino

Adele Colacino

La Tv accesa in sala parla al divano vuoto, aspetto un Tg, stamattina per un contrattempo non sono uscita a comprare il mio quotidiano.

Volano per la stanza i titoli, la voce dello speaker mi raggiunge mentre giro per casa: è morta Laura Antonelli, attrice famosa negli Anni settanta, poi crollata nell’oblio e nella disgrazia alle prime rughe, ora tutti le dedicano ipocriti coccodrilli e copertine.

Una donna di 84 anni, muore a Bra, in Piemonte a seguito di una rapina, pare che due uomini biondi e rasati l’avessero legata per rubare nella sua casa. La casa di una pensionata italiana che percepiva poche centinaia di euro al mese, vivevano con lei un cane ed un gatto che pare sparito, il cronista ritiene, evidentemente, che questa sia una cosa da dire ed importante per far comprendere meglio la disgrazia. I gatti scappano sempre davanti a un pericolo.

In Calabria si è svolto un incontro tra lo Stato, rappresentato dalla presidente della commissione Antimafia Rosy Bindi ed il presidente della Conferenza episcopale regionale calabrese Monsignor Salvatore Nunnari.

Papa Francesco, un anno fa, venendo in Calabria aveva gettato un seme nella piaga del crimine organizzato e la Chiesa, oggi, esprime con forte chiarezza la distanza tra Vangelo e ‘ndrangheta. «Misericordia e Giustizia», dice Mons. Nunnari, «devono essere coniugate».

Si spara su un barcone di migranti, pare da armi libiche. Ancora una volta una Speranza non arriva a toccare Terra! È la prima volta che succede ed ora? Quando l’orrore si verifica una volta sembra possibile ricalcarne le orme, quante volte quella che sembrava una minaccia tanto estrema da sembrare inattuabile, sarà concreta?

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L’ex frate Fedele Bisceglie è stato assolto il 22 giugno a Catanzaro dall’accusa di aver violentato una suora. La Cassazione aveva annullato la precedente condanna a 9 anni e tre mesi. Nel nuovo processo è stato condannato il suo segretario, Antonio Gaudio, per violenza su una opsite dell’Oasi Francescana di Cosenza.

Padre Fedele ha dovuto attendere circa un’ora e mezza per conoscere il suo destino: assolto!

Lui, il monaco seduto sul gradino di una chiesa riceve gli abbracci ed i baci degli amici accorsi a felicitarsi per il risultato ottenuto.

Mi ritorna alla mente e alla bocca dello stomaco la storia di quest’uomo che mi sarebbe risultato diciamo “antipatico” anche senza il saio, figuriamoci con!

Risale a circa dieci anni fa questo brutto fatto di cronaca. In Calabria era famoso, Padre Fedele, come tifoso della squadra di calcio del Cosenza. Allo stadio era la mascotte e i suoi commenti ultra indecenti da ultras attiravano i microfoni delle varie radio e Tv locali, a volte andava sulle reti nazionali. Ricordo un documentario che lo riprendeva a spasso su un calesse mentre faceva da cicerone all’intervistatore sulle vie della città e sui sederi delle donne che capitavano a tiro delle sue francescane pupille.

Settantacinque pagine furono riempite nell’ordinanza di custodia cautelare contro padre Fedele, immagino ogni pagina come fiotti di sangue fuori dal cuore della suorina che lo denunciò. «Scrivete le vostre riflessioni su bigliettini, liberatevi delle vostre ferite più profonde e poi bruciatele nel braciere». Era l’invito nel corso dell’esercizio. E la suorina scrive e brucia e va a parlare con la Madre superiora.

Ci saranno delle intercettazioni dalle quali si evince che il monaco, no, non si comporta come un francescano L’opinione pubblica si divide, molti portano la loro solidarietà al monaco ultras, giurano sulla buona fede di questo santo uomo, mentre alcune donne straniere che lavorano nell’organizzazione umanitaria da lui diretta  denunciano soprusi e abusi.

La suorina per molti diventa “una malata di nervi”, deve addirittura nascondersi per evitare che le minacce contro di lei diventino paurose ritorsioni.

Sono andata a rileggere i fatti di cronaca di quel tempo, non li riporto, chi vuole può approfondire autonomamente.

Rifletto invece sulla cultura del nostro Paese.

Sul diritto che tratta le questioni familiari, la tutela delle donne e dei minori, e oggi credo sia giusto includere anche gli uomini, i mariti, i padri nei soggetti possibili vittime da tutelare. La presenza delle donne nelle istituzioni, nei posti dove si decide, la percentuale di occupazione femminile in rapporto all’occupazione totale, la tutela per le donne che denunciano soprusi, violenze, mobbing continuato, le leggi sullo stupro, le sentenze sugli omicidi degli ultimi anni che si sviluppano nelle Tv come telenovelas senza fine.

Sarah, Yara, Melania, Loris e gli altri casi che si discutono nelle aule dei tribunali e, contemporaneamente, nei salotti televisivi pare siano fruibili anche su carta stampata nelle edicole, tale e quale alle storie romanzate di produzione nostrana o importata.

Mi asciugo le mani e vado a spegnere il televisore. Stavo preparando una macedonia di frutta che bisogna consumare entro poco tempo altrimenti nel cesto in cucina non trovi più quanto hai sistemato. Erano pesche, albicocche, banane quando le ho portate in casa, ci sarà la metamorfosi, come in un brutto e scadente film horror, sarà muffa e nemmeno le streghe potranno farci nulla!

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