di Mariagrazia Sinibaldi – da Gatineau (Canada)
Il 17, si sa, è un numero dispettoso al limite della malignità: vigliacco e falso e traditore. Che gli ci voleva restare a casa sua e aspettare il ritorno della Signora Vecchiottina che, coi suoi 80 anni (e mesi), aveva deciso di attraversare l’oceano per la gran festa della maturità di sua nipote, ormai diciottenne, ma per lei, Signora Vecchiottina, sempre sua PIZZIRICCHIA?! Oltretutto proprio al di là dell’oceano il suo cugino 17 fungeva da portafortuna!
Ma nossignore! Il suo 17, quatto quatto, malignamente, le si era appiccicato addosso, era arrivato con Lei in Canada e al momento suo, infischiandosene di usanze locali, aveva colpito senza pietà…
La Signora Vecchiottina era stata presa in contropiede.
La cosa si era svolta così:
La mattina dopo essere arrivata a Gatineau (parte francofona di Ottawa, per chi non lo sapesse) aveva deciso che, in assenza di sua nuora e sua nipote, sarebbe uscita di casa e avrebbe fatto un giro turistico per il bel quartiere pieno di alberi rigogliosi, di villette una diversa dall’altra, di giardinetti col praticello verde smeraldo e ciuffi di fiori dai colori smaglianti. «Non andare a sinistra», le aveva raccomandato sua nuora, «perché lì è tutta discesa… E poi, a tornare su, sai che fatica!».
La Signora Vecchiottina alle 11 e un quarto aveva cominciato la sua piccola avventura; uscita di casa, tutta contenta, senza chiudere la porta, come si era raccomandata la nuora, (anche questo, che liberazione!) aveva voltato a destra, come da istruzioni ricevute.…
E… sì… le casette erano una diversa dall’altra: quella è a due piani… quest’altra ha una verandina… e sul prato questa qui ha un ciuffo di iris viola viola… l’altra invece un’aiola di violette gialle… Dio che meraviglia! Gli alberi grandi grandi avevano foglie lucide, come se avesse piovuto… invece no, erano l’aria pulita e il sole brillante.
La Signora era veramente entusiasta. Arrivata a un incrocio girò a destra: tutto era ancora diverso… lì poi notò una siepe di bosso potato a torciglione, veramente brutto: l’unica cosa brutta di tutto il quartiere.
E poi in questa parte forse ci abita gente ricca… vedi tu, prati più grandi, qualche steccato, qualche motoscafo parcheggiato accanto a roulotte immensa (qui tutto è immenso, ragionò la nostra Vecchiottina). Insomma, camminando e ragionando la Signora Vecchiottina girò a destra un’altra volta, trovò un viale lunghissimo, con le solite casette, i soliti praticelli, le solite aiuole, i soliti fiori… Insomma, le solite cose…
Guardò l’orologio e cadde dalle nuvole. Era mezzogiorno e tre quarti: aveva camminato per un’ora e mezza e non si sentiva stanca per niente. Ma essendo una persona prudente decise di tornare a casa. Girò su se stessa e rifece all’incontrario la strada percorsa in precedenza… o almeno così credette. E se prima aveva voltato a destra, logicamente adesso doveva girare a sinistra… Ma in quale stradetta… con villette tutte diverse che adesso si mostravano tutte uguali? E cominciò a gironzolare cercando di trovare la sua casetta a un unico piano con la porta aperta. Girò a sinistra, girò a destra, e poi a sinistra e poi ancora sinistra. E le casette sempre più uguali, e i giardinetti con i soliti ciuffi di fiori… Riconobbe il bosso potato a torciglione… Lo riconobbe, sì, ma quando l’aveva visto? Prima che… oppure dopo che…?

Ecco la villetta con barca di cui racconta Mariagrazia Sinibaldi. Un grazie a Jasmine Bonapace-Cianciotta (che ha tradotto il nostro “Chi siamo” in francese) per l’assistenza tecnica
Faceva un caldo boia, si tolse il golfino celeste e riprese fiato. Guardò l’orologio: erano irrimediabilmente le 3. Pensò saggiamente, la Signora Vecchiottina, di riposarsi un po’. Si guardò in giro e vide tante casette tutte uguali… e praticelli… e fiori… e alberi a più non posso… ma panchine: ZERO !
Ebbe voglia di urlare: «La mia contèa per una panchina!»
Ma a chi urlarlo se non c’era un’anima in giro?
Non aveva la forza nemmeno di disperarsi né di esplodere nel suo liberatorio MANNAGGIA.
Ma… oh!… meraviglia! Una gentile signorina all’orizzonte!
«Mi scusi signorina», pigolò la nostra Signora, nel suo stentato francese «conosce una signora che si chiama Lina che ha una figlia di diciotto anni che si chiama Jasmine e che abitano da queste parti»? No, la signorina non le conosceva, ma efficiente al massimo, col suo telefonino plurifunzionale le individuò ambedue, nuora e nipote… ma mancava l’indirizzo. Un signore gentile coi baffi si avvicinò e tra di loro inciaccotarono rapidamente in un francese fortemente québécois che la Vecchiottina non capì: capì soltanto: «Elle è déshydratée» e si rese conto di avere un aspetto disperato. All’offerta di un bicchiere d’acqua ella pronunciò un sospirato oui, e il bicchiere che le fu messo in mano era un boccale da birra (con tanto di manico) da mezzo litro pieno fino all’orlo di acqua e ghiaccio. La Signora Vecchiottina ebbe la fuggente visione storica di un sovrano morente di congestione per aver bevuto acqua gelata dopo una faticosissima partita di caccia. Ma se ne infischiò e bevve, magari a piccoli sorsi, inizialmente, ma poi con voracità.

Un’altra immagine del quartiere di Gatineau in cui Mariagrazia si è avventurata il 17 giugno (numero che le è particolarmente indigesto)
All’invito a sedersi in una verandina ombrosa la Nostra accettò, come accettò un secondo bicchiere d’acqua, chiedendone, sua sponte, il terzo. E riprese fiato. Nel giro di quindici minuti la Signora Vecchiottina si era scolata il suo fabbisogno giornaliero di liquidi. Fu a questo punto che le fu chiesta l’età, e quando i suoi occasionali benefattori si resero conto di avere davanti una ottantenne, confabularono un po’ e presero la loro decisione epocale: avrebbero chiamato la polizia.
Ma anche se non aveva più la forza di replicare la nostra signora fu presa da una rabbia feroce contro se stessa: ma come? Aveva viaggiato il mondo, aveva girato per le medine del Magreb senza perdersi mai… E adesso era costretta a rivolgersi alla polizia per ritrovare casa in un quartiere grande quanto lo sputo in un oceano!!! E precisò furiosa: «Non ho l’alzheimer».
E arrivò la macchina della polizia e il giovane con tanto di divisa e stivali, camminando all’indietro le faceva cenno con le mani e diceva ridendo: «Venez, venez madame…Venez, venez madame…». La madame in questione lo seguì strascicando i piedi… 10 metri… 20 metri… qualche passo in più… «Voilà, madame, voici votre maison!»
La Signora Vecchiottina entrò, si buttò sul divano e si guardò i piedi gonfi come due pagnotte e blandamente pensò: «La prossima volta che esco dall’Italia mi porterò dietro qualche rimediuccio miracoloso per rinfrescare i piedi».
Erano le 5 e mezzo del pomeriggio del 17 giugno 2015.
Diglielo Mariagrazia che non hai l’Alzheimer ma sei una blogger, ormai di fama internazionale, in cerca di avventure! B
isous
"Mi piace""Mi piace"
Devo aver pigiato su qualche tasto e sono andata a capo inavvertitamente, ripeto BISOUS
(dato che sei internazionale in area francofona)
"Mi piace""Mi piace"
Ebbene lo confesso , a me manca il senso dell’orientamento – completamente – E perdo l’orientamento anche se guardo una cartina! Quando mi capita di andare in giro da sola, mi preparo l’itinerario passo passo, di solito mi perdo lo stesso, ma mi diverto anche un pò. Un abbraccio signora vecchiottina per niente.
"Mi piace""Mi piace"
carissime tutte e due, maria elena e adele! sinceramente non ho avuto paura ma rabbia tanta, perché era la prima volta che mi succedeva un fatto del genere. Ma la signora vecchiottina avrebbe alfine risolto così: si sarebbe sdraia su un praticello verde speranza e avrebbe atteso che nuora o nipote (o tutte due insieme) venissero a cercarla. ‘Ecco fatto!’ avrebbe detto la signora vecchiottina.
….. e adesso spero di riuscire ad inviarvi la mia risposta perché ne io né la signora vecchiotina siamo in grado di maneggiare questo COSO
SPERIAMO
"Mi piace""Mi piace"
Pervenuto! Maneggi benissimo cara. Un abbraccio.
"Mi piace""Mi piace"