Presto, presto: ché la poesia (come la semplicità) è difficile a farsi

di Rosalba Griesi

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Lettura di Concetta Antonelli a “Cocktail diVersi”: a destra, Anna Santoliquido, presidente del movimento “Donne e poesia”. A sinistra, la saggista Franca Amendola

Presto, presto, occorre far presto! Passo il rossetto sulle labbra senza guardare… infilo gli orecchini, l’anello, mentre scendo a due a due le scale. Afferro il cappotto e, veloce, in macchina. Sarà deformazione, sarà lentezza, ma riesco sempre a far tardi. L’appuntamento è per le ore 18. Dovrò darci dentro con l’acceleratore, ma non troppo, viste le nostre strade sconnesse.

Dopo 20 chilometri di curve e tornanti, arrivo a Genzano di Lucania. Percorro la via principale e, in una delle ultime traverse, svolto a sinistra. Ecco finalmente la sede dell’associazione culturale “Amici del Teatro – Presidio del Libro” di cui è presidente la mia amica saggista Franca Amendola. Di lei Anna Santoliquido ha scritto: quando sono nata/straripò la fiumara/cantarono i galli/ e i fringuelli […] Ed è tutto vero poiché la verve, l’irruenza e l’inventiva le appartengono.

L’associazione riesce a promuovere cultura attraverso salotti letterari, attività teatrali, presentazioni di libri, con “la festa dei lettori” e “il sabato letterario” e tutto ciò dal giugno 2001 ad oggi senza sosta.

Ancora gradini, ancora a due a due mentre guardo l’orologio: le 18,15! «Tutto sommato il ritardo non è troppo», penso, mentre mi avvio all’ingresso. La porta è socchiusa e avverto un insolito silenzio: «Vuoi vedere che non è ancora iniziato…». Immersa nel soliloquio mi faccio sottile sottile per entrare senza aprirla, quella porta. Ma la voce di Franca mi induce a levare lo sguardo sulla platea.

«Ecco la nostra poetessa di Palazzo… vieni pure Rosalba, vieni avanti…». Franca mi accoglie, mentre gli sguardi sono tutti rivolti a me! Lo sapevo, ho fatto tardi e ora mi sta bene il rossore in viso. Ma tant’è, quella sono io… saluto e chiedo scusa. L’imbarazzo dura pochi attimi poiché l’atmosfera leggera di quella sala mi coglie e mi cattura, tanto da farmi dimenticare l’improvviso ingresso in scena.

Anna Santoliquido legge la traduzione dei versi della poeta serba Milica Jeftimijević Ĺilić nel corso del "Cocktail inVersi" che si è tenuto a Genzano di Lucania

Anna Santoliquido legge la traduzione di una poesia dell’autrice serba Milica Jeftimijević Ĺilić nel corso del “Cocktail inVersi” che si è tenuto a Genzano di Lucania

Sbircio con lo sguardo il pubblico e noto dei volti nuovi. Sono donne straniere di sicuro! Hanno l’aspetto sereno e sorridente: già mi piacciono, saranno di certo poetesse.

Punto l’attenzione su Anna Santoliquido che sta introducendo la serata. La sua voce è carica di entusiasmo, i suoi occhi sono incandescenti nel parlare della quattordicesima edizione del “Cocktail diVersi”, organizzata dal movimento internazionale “Donne e Poesia” di cui è presidente.

Il movimento, che quest’anno compie il trentesimo anniversario della fondazione, è nato a Bari nel 1985 all’interno del Gruppo dei poeti “La Vallisa”, per diventare ben presto punto di riferimento in campo nazionale. Nel 1993 ha assunto la connotazione di movimento internazionale per poi strutturarsi autonomamente, con lo scopo di rivalutare le forze creative femminili del territorio con il coinvolgimento di studiosi e intellettuali nel campo della poesia, della narrativa e della saggistica, oltre che della pittura, della musica e del teatro.

La manifestazione è stata organizzata in collaborazione con la sezione nazionale scrittori Slc-Cgil Puglia e Basilicata, la poeta Anna Santoliquido ne è l’animatrice e coordinatrice.

«La violenza sulle donne è una sconfitta per tutti» è stato lo slogan che ha accompagnato l’evento, dedicato a Santa Scorese, prima vittima dello stalking a Bari, assassinata a soli 23 anni nel 1991 e venerata come martire dalla Chiesa cattolica.

“Cocktail diVersi”, dopo una intensa serie di eventi per la Giornata internazionale della donna che si sono tenuti presso la sede del movimento “Donne e Poesia” di Bari, dopo letture poetiche e interventi sulla creatività letteraria, sulla libertà e sulla lotta a ogni tipo di violenza, è approdata a Forenza e a Genzano di Lucania per sottolineare che la diversità, la poesia e l’interculturalità sono forse il punto di partenza per un auspicato cambiamento del quotidiano di ognuno.

«…Nella salvezza dal pericolo più grande sentirai una benedizione, perpetrata dal silenzio delle mie labbra. Nell’angolo più segreto di te stesso sentirai la mia presenza e mi sorriderai ogni tanto, complice. Nel profondo dubitare di tutto prepari i miei occhi al sapere…», la serba Milica Jeftimijević Ĺilić, affermata poeta del mondo slavo, offre questo suo testo, tradotto da Anna Santoliquido. Suggestive la letture di Jovanka Stojcinovic Nikolic proveniente dalla Bosnia ed Erzegovina, di Rosa Spitaleri, siciliana di nascita che vive in Germania, di Lucia Lascialfari, infermiera di Firenze che propone una poesia dal titolo “Il mio paziente”. Donne, poete per vocazione, da Roma, Perugia, Monza, Matera…

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Franco Lamonaca con Franca Amendola

«In sogno preparavo vivande, volavo da un continente all’altro…», declama, dolce,  Anna Santoliquido

«…Mani che battono forte l’una contro l’altra e il gelo fugge mentre il sangue perde il suo rigore”, recita  Raffaella Pallamolla.

E poi voci maschili: Franco Lamonaca, di Genzano di Lucania, con i versi di “Dolce Ritorno”, scritti in punta di penna e dedicati alla moglie. Ragone Lidio di Oppido di Lucano con l’accorata “Solo tu sola”. Poi di nuovo una voce di donna con la poesia “Colomba”, di Anna Perillo di Palazzo San Gervasio, una lirica – la sua – dai toni profondi e chiari.

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Rosalba Griesi, autrice di questo post, declama uno dei suoi componimenti

I canti popolari del gruppo Amici del Teatro diffondono un piacevole senso di appartenenza e infine l’attrice Grazia D’Addario recita e “riduce” con piacevole irriverenza, in dialetto barese, la Lisistrata di Aristofane.

La poesia ha un linguaggio universale, che è quello dell’anima. Le liriche straniere, lette prima in italiano e poi nella versione originale, suscitano le stesse emozioni, senza differenze di lingua e di nazionalità… Questa è la verità, semplice, a portata di mano… Ma “è la semplicità che è difficile a farsi” (Bertolt Brecht).

Serata piacevole trascorsa in armonia, quell’armonia che rincorriamo e che difficilmente riusciamo a cogliere per la mancanza di libertà interiore che ci toglie il respiro. So già: mi attarderò anche nel tornare a casa. Ma tant’è…

Ah, dimenticavo… ci sono anch’io a leggere i miei versi:

LETTERA AD UN’ AMICA LONTANA

Se ti capita di pensare a me
pensa che ti sono vicina
che oggi, proprio oggi
ripenso alla mia vita
distante dalla tua.
Pensa ai binari
che hanno corso
e che ancora corrono.
Pensa a quando bambine
già pensavamo da donne.
Quanta fatica
per conquistarsi uno spazio
un sassolino
da lanciare in aria
per poi riprenderlo
nel palmo della mano
per stringerlo
nel pugno, quello
che è andato
dritto nello stomaco
per ogni abbandono
per ogni amarezza
per ogni torto.
Pensa a quanto sia difficile
essere donna
e pur meraviglioso
il sentire l’universo
nelle viscere
e porgerlo a piene mani.
Pensa ai silenzi
alle solitudini invisibili
agli amori stuprati.
Pensa alla storia di ogni donna
che è la storia di tutte le donne.
Oggi e non solo oggi
pensa a me
e ti sentirò vicina.

(R. G.)

 

 

 

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