«La tenacia d’una felicità»

di Dorinda Di Prossimo*

faruffini-lettrice

“La lettrice” (1865) di Federico Faruffini

M’aggiusto coserelle senza ambiguità,

al mattino. Due righe di luce rubate ai vetri,

quattro versi di pensieri (un viaggio, la cura

d’una fuga), la polpa del caffè. Mi faccio chiara,

senza il lusso della speranzella. Pitagorica,

direi. Una moltiplicazione di molliche di buona

educazione (parlati piano, Dorì, lavati gli occhi

di ieri, metti la linda parananza). Rinvio

il sommario del freddo, la tenacia d’una felicità.

Alla poetica sgrammaticatura, m’affido,

alla colletta della nicotina; bionda, sulla ritmica

unghia, andantina.

*Questa poesia è tratta dalla raccolta “Quaderno millimetrato” (Incertieditori) e mi è stata segnalata dall’amico Giampiero Masi che, tra le altre cose, ha curato per noi il montaggio di uno dei video per il nostro canale YouTube “Invito a cena con poesia”.

Sul sito Versanterapido ho trovato questi cenni biografici dell’autrice. Scarni, è vero, ma mi sono piaciuti: «Dorinda Di Prossimo nasce a Te­ramo per destino materno e ha pa­terne radici siciliane. Vive a Porto Recanati dove raccoglie il tempo di “quel che resta” coltivando versi, respirando sale, cercando la cle­menza di un’età inclemente». (p.c.)

2 thoughts on “«La tenacia d’una felicità»

  1. Grazie Paola! Il nostro comune amico Giampiero ha ” chiacchierato ” sui miei versi e mi ritrovo qui, posto caldo di poesia e di attenzione. Ti sono grata per l’attenzione. Un abbraccio. Un saluto. Un sorriso. Dorinda Di Prossimo.

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