Grande festa a Cassino per Jane Goodall, la bambina che si scoprì etologa grazie alle galline

di Alba L’Astorina

jane goodall con il suo pupazzo

Jane Goodall, etologa e antropologa inglese, ha studiato per oltre 40 anni la vita sociale e familiare degli scimpanzé

Come molte bambine della sua età, Jane Goodall, quando era piccola, amava molto gli animali.

Uno dei suoi primi ricordi la ritrae accovacciata in un piccolo pollaio, dove si era nascosta per vedere come una gallina depone un uovo. Dal pollaio Jane uscì dopo circa cinque ore, e fu un grande sollievo per tutta la famiglia che aveva denunciato la sua scomparsa alla polizia dopo averla cercata invano per ore. Ma quando la madre vide Jane arrivare a casa eccitatissima, invece di sgridarla diede ascolto alla sua meravigliosa storia di come una gallina depone un uovo.

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Jane Goodall con uno scimpanzé del Parco Gombe

Ma la vera passione di Jane erano le scimmie. A poco più di un anno, suo padre le aveva regalato uno scimpanzé di pezza, a cui lei aveva dato il nome di Jubilee, che divenne il suo amico inseparabile. Cominciò così a sognare di andare in Africa per incontrare delle scimmie vere, e a divorare libri che parlavano di viaggi esotici tra animali di ogni sorta.
Oggi, dopo più di 70 anni, Jubilee – completamente calvo a seguito dei tanti abbracci – siede ancora sulla scrivania di Jane in Inghilterra! Nel frattempo la bambina appassionata di animali è diventata una matura etologa e antropologa inglese, famosa per le sue ricerche, durate 40 anni, sulla vita sociale e familiare degli scimpanzé.

Fervente sostenitrice di cause ambientaliste e umanitarie, vegetariana, Jane, nominata nel 2002 Messaggero di Pace delle Nazioni Unite dirige oggi l’organizzazione Jane Goodall Institute, che si occupa dello studio e della protezione dei primati in diverse zone del mondo.

In questi giorni (9-11 ottobre 2014, vedi “Oggi e dintorni”, ndr) la Goodall è in Italia, ospite della “Scuola di Alta Formazione in Filosofia Etica ed Etologia” che si tiene all’Università di Cassino, dedicata al tema della cooperazione ed evoluzione umana ed animale. La scuola è organizzata da anni dal mio amico filosofo Marco Celentano, dell’università di Cassino, profondo conoscitore del pensiero di uno degli etologi più conosciuti, Konrad Lorenz.

jane goodall 3

Jane Goodall con Wounda, che sarà poi rilasciata nella giungla dopo un lungo periodo di riabilitazione al Jane Goodall Institute a Tchimpounga (Congo), dove arrivò in fin di vita dopo che dei bracconieri avevano sterminato il suo branco

Posso solo immaginare l’emozione che Marco sta vivendo in questi giorni, al pensiero di poter dialogare con una donna che, come lui stesso scrive, «ha rivoluzionato la conoscenza scientifica e l’etica contemporanee, aprendole alla scoperta delle menti e delle culture animali e alla possibilità di un rapporto solidale con le nostre specie sorelle, e con tutto il vivente».

La studiosa inglese parlerà agli studenti della sua esperienza di vita e di studio e presenterà il programma Roots and Shoots, per l’impegno ambientale ed umanitario, e premierà gli studenti vincitori del concorso Pari e Diversi, quest’anno dedicato proprio alla studiosa inglese. Il lunch conclusivo della sessione sarà occasione per il festeggiamento degli ottanta anni che la Goodall ha compiuto nel 2014.

Il corso ha, accanto alle finalità didattiche, uno scopo etico: raccogliere fondi per la Casa dei Bambini Sanganigwa, fondata da Jane Goodall, in Tanzania,  nel 1998,  unica struttura di accoglienza e formazione per orfani di genitori morti per AIDS e minori in difficoltà, presente nella regione Kigoma, una tra le più povere al mondo.

Per informazioni sulla scuola: http://www.docente.unicas.it/marco_celentano

1 thoughts on “Grande festa a Cassino per Jane Goodall, la bambina che si scoprì etologa grazie alle galline

  1. che l’organizzatore della Scuola mi scriva, in una mail privata, che il mio pezzo è “bello”, “il migliore” che, suo avviso, sia circolato sulla Giornata, mi riempie di orgoglio … Non potevo sperare di meglio che questo appellativo, “bello”, per riuscire a descrivere un evento con una donna speciale, che credo abbia emozionato ed aperto le menti a molti dei presenti (parola di Ninì e di Nora). Grazie a te Marco!

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