La mia “altra vita possibile” nell’ecovillaggio di Suderbyn, in Svezia

di Giada Sofia Conti

Giada, Gruppo al mare

I volontari dell’ecovillaggio di Suderbyn “in esplorazione” del mar Baltico. Tutte le immagini di questo servizio sono state scattate dai compagni di viaggio di Giada

Vivo i miei 25 anni come una fase di studio per compiere una scelta.
A marzo mi sono laureata in Psicologia e dal primo settembre comincerò a lavorare a tempo pieno nell’ufficio dove ho trascorso gli ultimi 4 anni tra attività di volontariato e contratti a progetto.
Mi sento fortunata ma allo stesso tempo sento di dovermi impegnare ancora molto per scegliere una strada che rispecchi la mia indole e i miei interessi, contrastando così il forte rischio di vivere una vita che non mi soddisfi.

 Quest’estate avrei potuto scegliere di regalarmi una bella vacanza in qualche posto esotico per festeggiare la fine della mia carriera come studentessa e per sfuggire a pensieri e responsabilità che da tempo aleggiano nella mia mente.

Vivo da sola, dopo una convivenza durata 2 anni; la mia famiglia, come tante altre, non può essere un sostegno o un modello da seguire. Ho dovuto lasciare l’amato sport – la pallavolo – per un problema alla spalla che quest’anno ho cercato di guarire con un’operazione.

Giada, lava piatti

Lavastoviglie manuale paritaria

Quest’estate ho deciso invece di sperimentarmi per la seconda volta in un campo di lavoro SCI (Servizio Civile Internazionale); quest’anno non da sola, ma accompagnata da un ragazzo conosciuto ormai quasi un anno fa, che per desiderio di stare con me e incuriosito all’idea di passare una vacanza in modo alternativo mi ha seguita in Svezia.
Dieci giorni a inizio agosto passati in tenda con altri 10 ragazzi provenienti da vari Paesi del mondo, sul terreno dell’ecovillaggio di Suderbyn, isola di Gotland.
Abbiamo trovato un’ospitalità meravigliosa che ci ha permesso di vivere a costo zero in una terra tanto cara come la Svezia, offrendo le nostre mani per lavorare e la nostra testa per imparare e confrontarci sulla storia degli ecovillaggi, della permacultura, dei cambiamenti climatici causati dall’egoismo e dalla superficialità di noi umani.
Un’altra vita.

Giada, entrata

L’ingresso dell’ecovillaggio svedese dove Giada ha svolto la sua speciale esperienza di volontariato

Immersi nella natura, sfidando la nostra capacità di adattamento alla toilette di compostaggio, a un’alimentazione completamente vegetariana se non vegana, alla mancanza di una doccia calda tutti i giorni. Questa è la vita che 15 persone hanno deciso di adottare in questo villaggio, condividendo gioie e sacrifici per recuperare il contatto con una terra che abbiamo smesso di rispettare.
Sono pazzi?
Questo pensiero frullerà per le teste di molti, persone convinte di non poter fare nulla per limitare il decadimento ambientale, oltre che sociale. Siamo sempre pronti a delegare quando non ci sentiamo responsabili in prima persona e questo ci porta anche a giudicare, ad allontanare da noi l’eventualità di rinunciare a qualche comfort…

«Perché devo essere io a dare il buon esempio?», «È lo Stato che dovrebbe stabilire nuove regole e imporle a tutti!».
Ci sono persone che si sono stancate di aspettare che qualcun altro cambi qualcosa e hanno deciso di vivere in modo più coerente con i propri ideali… che non è una passeggiata, ma può aiutare ad addormentarsi col sorriso.

Giada, 4 bici

Giada e gli altri volontari in bici verso la cittadina di Visby

Insomma ho trascorso 10 giorni intensissimi con tante nuove informazioni, spunti interessanti e nuove meravigliose amicizie che ora che sono rincasata aprono le porte alla vera sfida che voglio intraprendere: costruirmi una vita più sostenibile qui a Pavia dove voglio vivere e lavorare.
Sarà molto difficile ma almeno ci posso provare, sperando di incontrare sempre più persone interessate ad approfondire la storia delle cose, le nostre responsabilità per i danni che stiamo creando, oltre che a compiere i piccoli e grandi passi per cercare di cambiare questo pazzo povero mondo.

 

4 thoughts on “La mia “altra vita possibile” nell’ecovillaggio di Suderbyn, in Svezia

  1. abbiamo sempre bisogno di sguardi così puliti sul mondo! Ho scoperto di recente la Permacultura, in modo indiretto tramite i racconti e le esperienze di Mazetas a Siviglia e credo che la filosofia che la ispira possa offrire una strada da percorrere o comunque dei principi che aiutano a migliorare il mondo in cui viviamo. Auguri Giada per il tuo presente e per il tuo futuro!

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  2. Cara Giada, grazie di cuore per la tua testimonianza incoraggiante. Mi fa sempre piacere constatare quanti ragazzi in gamba abbiamo in Italia! E auguri per le tue scelte e per i tuoi progetti.

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  3. molto interessante, anche perché viene da un paese del Nord di cui non si puo’ dire che manchi di occasioni di vivere a contatto con la natura, in bocca al lupo per i tuoi progetti Giada!! E se fai qualcosa in Lombardia tienici sempre informati

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